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Favarin è già all’ultima spiaggia. Col Gavorrano vietato sbagliare

di Alessandro Lazzerini
Sacha Cori, il puntero amaranto domenica rimasto fuori (Silvi)
Sacha Cori, il puntero amaranto domenica rimasto fuori (Silvi)

L’involuzione nel gioco è evidente e l’esclusione di Cori non convince

31 ottobre 2023
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LIVORNO.  Avanti con Giancarlo Favarin. Dopo la sconfitta interna contro il Seravezza – la seconda consecutiva tra le mura amiche dopo il tonfo col Tau –, il Livorno non ha avuto il minimo dubbio sulla strada da scegliere per continuare il proprio cammino.

La vera notizia è che nelle menti della società amaranto non è neanche balenata l’idea di considerare Favarin a rischio. Se tra i tifosi sono in tanti a puntare il dito contro l’allenatore, la società ha dato un segnale forte ribadendo la fiducia nel mister.

Al netto delle convinzioni e della presa di posizione da parte della società per dare la massima serenità al proprio tecnico, c’è da dire che la gara di domenica contro il Gavorrano rappresenta un vero e proprio bivio, per Favarin e per il Livorno.

Involuzione

I numeri non mentono mai e come spesso accade ci regalano una fotografia perfetta di quello che è stato il calo del Livorno dopo le prime giornate di campionato. Nelle prime quattro gare, più la partita di Coppa, avevamo ammirato una squadra propositiva, brillante, talvolta anche spregiudicata per cercare di segnare un gol più degli altri. I numeri dicevano 11 gol fatti in 4 partite, una media di quasi 3 gol a partita.

Nelle seconde quattro partite la musica è cambiata. Il Livorno fa fatica ad affacciarsi dalle parti del portiere avversario con pericolosità e anche laddove sono arrivate le vittorie, Ghiviborgo e Querceta, è stata questione di episodi e talento dei singoli, con la squadra che ha creato pochissime palle gol. Questo fino alla gara di domenica scorsa dove il Livorno si è limitato a tre buone occasioni, ma senza mai costringere Lagomarsini a una parata. Troppo poco. E i numeri lo confermano: 4 reti in 4 partite (di cui 2 inutili contro il Tau) , con la media gol che è scesa in modo sensibile.

Quei lanci lunghi

La questione realizzativa è conseguenza diretta di un gioco che non riesce più a essere performante. Nelle prime giornate il Livorno pressava altissimo e riusciva a recuperare palla in zona gol per poi punire l’avversario con spietato cinismo. Quel pressing adesso non ha la stessa intensità, ma la soluzione non può essere certo quella di affidarsi ai lanci lunghi della difesa. L’assenza di un play puro come Bartolini si fa sentire e la scelta di lasciar andar via Caponi lascia Favarin con il solo Luci nel ruolo di mediano. Il capitano è sempre tra i migliori in campo, ma non può non avere alternative, soprattutto nei secondi tempi quando le energie diminuiscono. E le sue caratteristiche migliori sono in fase di non possesso. Tornando sulle idee di gioco, se la scelta è di andare parecchio in verticale, la decisione di tenere fuori Cori ha poco senso. L’ex Alessandria quando è entrato ha fatto valere chili e centimetri, facendo da riferimento in area di rigore e aprendo spazi per le mezze punte.

Stesso discorso per Nardi, uno che nelle prime giornate di quota aveva solo lo status e che invece nelle ultime gare è rilegato in panchina.

Vedremo se domenica torneranno tra i primi undici, così come il vice capitano Brenna e se ci sarà una chance anche Fancelli, fin qui mai utilizzato da Favarin.

Panchina ambita

Premessa: la speranza di tutto l’ambiente amaranto è che il Livorno continui per tutta la stagione con Favarin. Questo vorrebbe dire che la squadra è nei primi posti della classifica e si gioca il campionato. In caso di passo falso contro il Gavorrano però sarebbe il terzo ko consecutivo in casa e la panchina del tecnico amaranto sarebbe a fortissimo rischio. Lo stesso Favarin ha ammesso di conoscere bene la regola che spesso è il mister a pagare per tutti.

E in tribuna al Picchi non sono mancati gli allenatori, del resto il Livorno in Serie D è piazza che fa gola a tantissimi. All’Ardenza, per fare un nome, c’era Ivan Maraia, ex Pontedera e Aglianese, mentre in Serie C Tabbiani rischia l’esonero a Catania. Il Livorno lo ha aspettato un mese quest’estate e la stima di Esciua nei suoi confronti è enorme. Serve ricordare che in caso di esonero entro il 30/11 un allenatore può accasarsi altrove. Tutte ipotesi che in caso di vittoria col Gavorrano diventerebbero fantacalcio, mentre senza i tre punti possono diventare realtà.

 

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