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Golf, al trofeo Modigliani Grifoni beffa tutti: il Challenge di Livorno è suo

di Francesco Parducci
Golf, al trofeo Modigliani Grifoni beffa tutti: il Challenge di Livorno è suo<br type="_moz" />

Successo per il torneo creato da Ghelarducci. La terza edizione si è svolta su nove buche invece di diciotto per via del caldo

29 luglio 2023
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LIVORNO. Il 24 luglio del 1984 vennero ritrovate nel Fosso Reale le celeberrime “Teste di Modì”. La storia è fin troppo nota perché le venga dato ulteriore spazio: basterà ricordare che si trattava di uno scherzo, una colossale beffa ideata da tre giovani buontemponi livornesi che ebbe però l’effetto, non previsto, di mandare in tilt la critica d’arte del tempo che, forse anche sotto la spinta del clamore mediatico che al ritrovamento venne dato, le prese per vere. Uno degli autori della beffa (gli altri due furono Pietro Luridiana e Pierfrancesco Ferrucci) fu Michele Ghelarducci, oggi imprenditore nel settore delle spedizioni ma anche golfista di primo livello, uno dei migliori a Livorno. Fu così che tre anni fa lo stesso Ghelarducci, in accordo con il presidente del Golf Club Livorno Andrea Scapuzzi, ebbe l’idea di intitolare una gara a quell’episodio mettendo in palio una Testa, in pratica “una copia della copia” da lasciare in dotazione al circolo incidendo sulla base della stessa il nome del vincitore di ogni edizione.

Sì, perché la gara è un “Challenge” e viene ripetuta ogni anno nella domenica più vicina al 24 luglio, il giorno del ritrovamento. In più, i vincitori delle varie categorie si portano a casa, oltre ad altri premi di prammatica, un calco di una testa realizzato dallo stesso Ghelarducci.

Quanto basta e avanza per fare del Trofeo Modigliani uno degli appuntamenti più gettonati del calendario golfistico livornese. A questo punto è bene aprire una parentesi. Fare una gara di golf nelle settimane recenti è stata impresa non da poco: la durata di una competizione a 18 buche (circa 4 ore) e la particolare ubicazione del campo livornese, baciato dal sole fino al tardo pomeriggio, unitamente alle temperature e all’afa opprimente di questo luglio infuocato hanno tenuto lontani dalle competizioni numerosi golfisti che hanno preferito attendere situazioni climatiche più favorevoli.

Per ovviare a questo problema la Commissione Sportiva del Golf Club Livorno ha pensato di far svolgere le competizioni di questo periodo sulla distanza breve, 9 buche anziché 18. Per fare un paragone ippico, come se la classica Coppa del Mare si corresse sui 1. 000 metri anziché sui tradizionali 2. 250.

In più, due possibilità di partenza, la mattina alle 9 o nel pomeriggio alle 18, in entrambi i casi con partenza “shot gun”, in contemporanea. Idea azzeccatissima, perché domenica scorsa sono stati 55, record stagionale, i golfisti che hanno sfidato caldo e afa per cercare di aggiudicarsi o quanto meno di ben figurare nella prestigiosa competizione. Come sempre nutrita la partecipazione di giocatori provenienti da altri circoli, a testimonianza del prestigio che questa gara ha ormai assunto.

È stato uno degli ospiti, Gianni Grifoni del Golf Club Le Capanne, ad aggiudicarsi la classifica più prestigiosa, quella dei prima categoria, giocata con formula Medal, quella spesso adottata nelle gare dei professionisti. Secondo classificato lo stesso Ghelarducci che, in quanto sponsor, ha rinunciato al premio. In seconda categoria vittoria per Antonio Casalini davanti a Stefania Attucci, mentre in terza grande sorpresa con la vittoria del giovanissimo Gabriele Poggetti (anche lui del Golf Club Le Capanne) che ha anche realizzato il miglior punteggio netto della gara con un ottimo 24.

Premio lady per l’esperta Susanna Coen mentre Grazia Mariani si è portata a casa il premio riservato ai giocatori con handicap da 37 a 54. Dopo l’arrivo degli ultimi partecipanti un ricco aperitivo offerto dallo sponsor sulla terrazza della club house del circolo e poi la cerimonia di premiazione condotta dal presidente Andrea Scapuzzi.

Ghelarducci ha ringraziato tutti i partecipanti per la numerosa partecipazione nonostante le condizioni climatiche non favorevoli e ha dato appuntamento all’edizione 2024 del Challenge, il quarantennale della clamorosa beffa, per il quale bisognerà inventarsi qualcosa di speciale. l
 

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