PL riparte in mezzo alla bolgia: Omegna si arrende, torna il successo
Grande tifo e passione, Omegna regge fino al secondo quarto ma poi si arrende. Decisivo il rientro di Rubbini dopo l’infortunio, altra grande partita di Almansi
LIVORNO. Ci sono 39 malefici, che ti restano indigesti per una vita. E ci sono 39 benedetti, che ti danno la spinta verso la gloria. PL-Omegna, 2 minuti del secondo quarto e tabellone che segna 39-39: partita dura, trend per Omegna che la sta ribaltando e invece... E invece quel 39 pari sarà l’ultimo brivido lungo la schiena perché Lo Biondo segna due liberi e da lì in poi la PL scappa via. Come fa spesso nei secondi o nei terzi quarti.
Che bolgia
Il tutto in una bolgia d’altri tempi. La sconfitta di Legnano non ha tolto mezzo grammo di passione al popolo PL e anche ieri erano in 1700 al PalaMacchia. Bello vedere settantenni in piedi a chiedere un fallo intenzionale come 30 anni fa, con a fianco bambini con le bandierine biancoblù da sventolare per un amore appena nato. E poi tutti insieme, due-tre generazioni, per una bomba da 7 metri di Piazza. A un certo punto Quilici, allenatore di Omegna, dopo un fallo non fischiato, si è rivolto all’arbitro: «Non abbiamo tirato neanche un libero. Guarda che giocano questi in campo, non il pubblico».
Il rientro di Rubbini
Non è stata una partita semplice e forse non è stata neanche la migliore PL della stagione, quantomeno sotto il profilo della continuità. Ma questa squadra continua ad avere delle accelerazioni pazzesche che schiantano tutto e tutti.
Decisivo è stato anche il rientro di Rubbini, fosforo ma anche braccio armato (15 punti), fondamentale per allungare le rotazioni. Il resto lo ha fatto Mitraglia Almansi ma anche un Lo Biondi straripante a rimbalzo (11), con perle sparse qua e là da Piazza, Campori e Diouf.
Senza Loschi
È chiaro che l’assenza di Loschi lascia un’impronta sempre abbastanza pesante. Parliamo del miglior realizzatore, del giocatori che si prende più tiri, dell’uomo che aspira difensori come fosse una calamita e libera spazi ai compagni. Si sente che non c’è. Graziani è un bel giocatore, difensore coi fiocchi, collante di qualità destinato a crescere tanto. Ma ha caratteristiche ben diverse. I tempi di rientro di Loschi spostano gli equilibri, è evidente.
Toccata e fuga
Un merito di questa PL à di riuscire spesso a mascherare qualche passaggio a vuoto in attacco, con la difesa feroce. Prendete ad esempio il primo quarto. Serviva una piscina per fare canestro (0/4 da tre, 5/10 ai liberi) eppure i biancoblù hanno sempre tenuto il muso avanti costringendo Oleggio a viaggi tortuosi verso il canestro (7 punti in 10’).
Altra faccia della medaglia è che la PL spesso ha degli alti e bassi spaventosi. Pensate: dopo i 7 punti segnati in 10’, la PL nei successivi 10’ nei ha presi qualcosa come 28. Ed ecco perché all’intervallo lungo eravamo in pratica 0-0 e palla al centro (36-35).
Ma qui è iniziata un’altra storia. Fatta di basket intenso e di scelte intelligenti, scritta da una squadra che sa quello che vuole. E che continua a far sognare.