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C’è un Livorno che pressa e spinge dentro al cantiere di Collacchioni

Alessandro Lazzerini
C’è un Livorno che pressa e spinge dentro al cantiere di Collacchioni

Luci di testa firma il vantaggio col Cittadella, ma si sente l’assenza di un play

08 agosto 2022
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PIEVEPELAGO.  Sullo spogliatoio del Livorno c’è ancora il cartello “lavori in corso” e non potrebbe essere altrimenti dopo una sola settimana di ritiro. Nella prima, vera uscita stagionale contro il Cittadella Vis Modena, dopo l’allenamento contro la Primavera della Fiorentina, gli amaranto di Collacchioni hanno mostrato tanti buoni aspetti sia sotto il punto di vista tecnico che tattico, ma anche tanti fattori su cui dover ancora migliorare, oltre ad una conoscenza tra nuovi e vecchi che in questo momento non può essere certo eccelsa. Il tecnico labronico ha confermato la difesa a tre con quattro centrocampisti e un tridente offensivo molto mobile, alle ricerca dell’intesa giusta e soprattutto degli spazi in cui ognuno possa esprimersi al meglio senza pestarsi i piedi.

Cosa va

Il primo diktat di Collacchioni è la pressione alta in fase di non possesso. Non appena il Livorno perde palla, il primo pensiero, a partire dagli attaccanti, deve essere quello di andare a riconquistare la sfera, con ferocia e un attacco immediato al possesso di palla avversario. Proprio gli attaccanti sono i primi a cui viene chiesto tanto lavoro in fase difensiva, sia di pressing immediata che di ripiegamento in aiuto ai centrocampisti. Un concetto questo che il tecnico ex San Miniato ha ripetuto dal primo all’ultimo minuto ai suoi ragazzi.

Un altro particolare che non è passato inosservato è l’atteggiamento dell’allenatore in panchina. Sempre piedi, una radiolina che riprende gli errori dei suoi ragazzi e cerca di suggerire soluzioni tattiche, Collacchioni ha vissuto la partita come fosse un giocatore, un po’ alla Davide Nicola se si vuole scomodare un grande della storia amaranto. Tante indicazioni, una ricerca costante della partenza dal basso e tanta voglia di vedere la squadra giocare.

Se il pressing è il primo dettaglio che si nota in fase difensiva, in fase di possesso palla negli occhi ci rimane la spinta degli esterni di centrocampo. Nonostante i tanti carichi di lavoro e le gambe ancora imbastite, sia Lucarelli a sinistra che Pecchia a destra (ma anche Franzoni nel secondo tempo) si sono visti spesso in proiezione offensiva, praticamente sulla linea degli attaccanti, con Giuliani che da terzo di difesa diventa un’arma importante sia come regista difensivo che per dare man forte sulla fascia. Infine, ottimo l’apporto dei tanti giovani scesi in campo, in particolare il mediano 2005 Simonini e il trequartista Di Fiandra, entrati con estro e personalità.

Da migliorare

Una settimana di allenamenti. Una squadra con tanti giocatori nuovi e un allenatore nuovo. Pensare di vedere un Livorno dominante e pimpante di questi tempi sarebbe stato folle e neanche positivo visto che le gambe dovranno iniziare a girare tra almeno un mesetto. Quello che però sicuramente c’è da migliorare è la ricerca dei centrocampisti. Il giovane Neri deve ancora ambientarsi e Luci sta recuperando dall’infortunio alla caviglia (anche se il gol di testa, d’astuzia, è stato suo), ma si sente la mancanza di un play, un giocatore in grado di far girare la squadra, che la società comunque ha detto di dover trovare sul mercato una volta conosciuta la categoria.

Anche davanti l’intesa è apparsa tutta da perfezionare, ma, ripetiamo, era la prima volta che i tre davanti giocavano insieme.

La scelta di Collacchioni per questa prima uscita è stata quella di mettere insieme le due prime punte Rodriguez e Vantaggiato con Neri alle loro spalle, mentre Frati era fermo ai box per un piccolo fastidio muscolare. Nel primo tempo l’ex Picchi ha avuto una bella occasione, con uno scavetto salvato sulla linea, così come nella ripresa sono entrati bene Torromino, con una punizione che ha colpito l’incrocio, e Rossi che ha sfiorato il gol con un bel tiro a giro.

Apolloni ko

Quando mancavano pochi minuti alla fine del primo tempo, Federico Apolloni è andato a contrasto con un centrocampista del Cittadella e si è accasciato. Il numero 4 ha cacciato un urlo di dolore e si è messo le mani sul volto, toccandosi il ginocchio destro. Il centrocampista è uscito sulle proprie gambe, anche se ancora visibilmente scosso, d’altra parte tre anni fa Apolloni ebbe la rottura del legamento crociato proprio di quel ginocchio. A fine partita è uscito con una vistosa fasciatura al ginocchio e la classica borsa del ghiaccio. 
 

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