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Caso-Figline, processo il 10 agosto: ecco cosa può succedere adesso

Sandro Canu
Un flash del comico finale di partita tra Tau e Figline
Un flash del comico finale di partita tra Tau e Figline

Il deferimento per illecito sportivo è pesante, i fiorentini non patteggiano

23 luglio 2022
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LIVORNO. Si terrà mercoledì 10 agosto nel centro tecnico federale Figc di Coverciano a Firenze il processo per il “caso” Figline. Lo ha fissato il Tribunale Federale Territoriale appena un giorno dopo aver ricevuto gli atti.

Con il deferimento di sei tesserati del Figline il presidente Simone Simoni, il direttore sportivo Emiliano Frediani, l’allenatore Marco Becattini, il portiere Vanni Burzagli, il difensore Andrea Saitta e il centrocampista Mattia Privitera, la Procura Federale ha consegnato al Tribunale le proprie conclusioni che, vista la notifica, sono quelle che nel match giocato l’11 maggio ad Altopascio, penultimo atto del gironcino, qualcosa di poco chiaro (se vogliamo andarci piano) è successo, con l’accusa ai valdarnesi di illecito sportivo, articolo 30 del codice di giustizia sportiva, ovvero di aver volontariamente subito gli ultimi tre gol nei secondi di recupero per perdere 5-1 e costringere il Livorno alla vittoria in casa con il Tau nell’ultima partita, ma anche l’accusa della mancata denuncia del tentativo di alterazione del naturale corso della partita in questione, obbligatorio da parte di qualsiasi tesserato.

Nei quindici giorni antecedenti in cui la Procura ha chiuso le proprie indagini sono stati fatti leggere gli atti agli accusati, ma per nessuno si è arrivati a un patteggiamento (previsto uno sconto di metà pena prima e di 1/3 dopo il deferimento), per cui si arriverà al processo che il Tribunale, come scritto sopra, ha fissato il 10 agosto. Bisogna subito chiarire che il Livorno e il Tau che hanno firmato l’istanza, con tanto di testimonianze dei giocatori lucchesi risultate fondamentali per inchiodare la società presieduta da Simoni da cui è partito l’iter, non potranno avere parte attiva non potendo partecipare al processo in aula. A partecipare saranno solo gli avvocati difensori e i deferiti.

Cosa rischia il Figline? Se il Tribunale, formato dal presidente e sette componenti, riterrà fondate le accuse di illecito sportivo al club gialloblù potrà essere revocata l’iscrizione alla serie D, e qui c’è da fare una distinzione. Ultimo nel gironcino o nel campionato con la retrocessione in Promozione? Nel primo caso il Livorno sarebbe automaticamente promosso, nell’altro sarebbe la prima nella graduatoria dei ripescaggi (il Giorgione?).

E’ stata una stagione anomala rispetto alle altre e non ci sono precedenti, ma l’illecito è stato perpetrato nel triangolare e quindi la “punizione” dovrebbe essere inflitta in questo scorcio di torneo perché ad essere stato danneggiato è il Livorno. Altra soluzione è quella che al club gialloblù venga inflitta una penalizzazione nel prossimo campionato di serie D. Più le squalifiche. più o meno pesanti. ai tesserati deferiti.

La sentenza? Potrebbe arrivare nella stessa giornata o alcuni giorni dopo. Se il Figline fosse condannato può ricorrere alla Corte Federale di Roma, secondo grado, entro 7 giorni dalle motivazioni, non dal momento, della sentenza. E qui i tempi si allungano presumibilmente dopo la metà di agosto. Finito qui? No, perché il Figline potrebbe appellarsi al Collegio di Garanzia del Coni che però, solitamente non fa che confermare le decisioni dei precedenti gradi di giustizia. Una cosa è certa per i tifosi livornesi sarà un agosto sotto l’ombrellone ben più caldo dell’afa che ci sta opprimendo.
 

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