Caso-Figline, scorre la mannaia: deferiti sei tesserati
Concluse le indagini della Procura, a inizio agosto il processo
LIVORNO. Ieri pomeriggio la Procura Federale ha inviato gli incartamenti dell’inchiesta al Tribunale Federale Territoriale (l’organo preposto a decidere in prima istanza) e il deferimento a sei tesserati del Figline, chiudendo così di fatto le indagini iniziate a metà maggio dopo l’incontro di Altopascio contro il Tau. Si tratta di tre giocatori e tre dirigenti. La notifica è stata inviata al presidente Simone Simoni, al direttore sportivo Emiliano Frediani, all’allenatore Marco Becattini e al portiere Vanni Burzagli, il difensore Andrea Saitta e il centrocampista Mattia Privitera. Questo significa che non c’è stato nessun patteggiamento della pena. Ai sei viene ascritta l'accusa di illecito sportivo, ovvero di aver volontariamente subito gli ultimi tre gol nei secondi di recupero per perdere 5-1 e costringere il Livorno alla vittoria in casa con il Tau.
A giocare un ruolo fondamentale è stata l’istanza congiunta dei due club amaranto con la testimonianza di alcuni giocatori lucchesi. Il processo si terrà tra una quindicina di giorni, presumibilmnente nei primi giorni di agosto. I rischi per il Figline sono gravi. In caso di condanna, si va dalla revoca dell’iscrizione alla serie D, a una penalizzazione da scontare nella prossima stagione.