Addio cara As Livorno: il fallimento è realtà. I debiti e la corsa per riprendere i trofei
Una vergogna senza fine con tanti colpevoli. Da chi aveva i soldi per tenere in vita l’As Livorno ma se n’è sbattuto e l’ha lasciato morire, a chi i soldi non li ha mai avuti ed ha svolto alla perfezione il ruolo di killer
LIVORNO. Guardate la foto: brindavano. Tutti belli sorridenti. Brindavano coi bicchieri di carta, così qualche spicciolo si poteva risparmiare. Vediamo ora come finirà per questi signori dopo che il Tribunale di Livorno ha dichiarato il fallimento dell’Associazione Livorno Calcio Srl, il cui curatore fallimentare è il commercialista Dario Laucci di Livorno.
IL FALLIMENTO
Il giudice delegato, Franco Pastorelli, ha assegnato “ai creditori e ai terzi che vantano diritti mobiliari su cose in possesso del fallito il termine perentorio di trenta giorni prima dell’adunanza, per la presentazione delle domande di insinuazione”. Quindi le domande di ammissione allo stato passivo potranno arrivare entro il 12 settembre (e quanto pare sono molti i creditori), mentre l’esame dello stato passivo davanti al giudice è fissato per il 12 ottobre. Tra coloro che hanno chiesto il fallimento ci sono anche Danilo Mariani (ex direttore generale) e Andrea Agostinelli (ex responsabile dell’area tecnica) ma spunta anche la Donati Trasporti che fino all’ultima giornata di campionato dell’As Livorno ha comunque accettato di portare in trasferta la squadra col pullman nonostante il mancato pagamento.
AS LIVORNO E TIFOSI
Una vergogna senza fine con tanti colpevoli. Da chi aveva i soldi per tenere in vita l’As Livorno ma se n’è sbattuto e l’ha lasciato morire, a chi i soldi non li ha mai avuti ed ha svolto alla perfezione il ruolo di killer. Se il fallimento avrà ripercussioni giudiziarie, è giusto che paghi chi ha provocato tutto questo. Il dispiacere invece è minimo perché la fede e l’amore non sono dettati da un suffisso, da un As o un Us. C’è la squadra del Livorno. E basta. Anzi, casomai il vero marchio storico è proprio Us. E la tifoseria, finalmente unita dopo anni di “dividi et impera”, ha scelto di schierarsi dalla parte dell’Us.
TITOLO E TROFEI
Riprendere il marchio As oggi è impossibile e senza senso. Abbiamo contattato un avvocato esperto di diritto sportivo che ci ha spiegato: «È impossibile riprendere oggi il marchio perché sarà valutato dal curatore fallimentare e sarà messo all’asta per un prezzo che stimerà un perito. Senza senso perché non è vero che con il marchio si acquista la storia e si può chiedere il ripescaggio: nelle graduatorie per i ripescaggi vale la tradizione sportiva della città, e quindi contano tutti i Livorno a prescindere o meno dal marchio». Oltretutto se oggi si chiedesse ai tifosi se vogliono il marchio Us Livorno o As Livorno, il 99% direbbe Us Livorno. Altro discorso per i trofei, quelli comunque hanno un significato vero. Storico. E quelli è giusto riprenderli, con l’attuale presidente onorario Enrico Fernandez che si è già mosso.
PARLA FERNANDEZ
«Dopo il fallimento con Martelli - spiega Fernandez, che è anche presidente del club Magnozzi - ricomprai tutte le coppe del Livorno e già da tempo chiedevo a Spinelli e soci di poterle riavere, ma a parte una mail di Gherlone non ho mai ricevuto altra risposta. Una volta saputa la notizia legata di queste ore legata all’As Livorno ho subito incaricato il mio commercialista di iniziare l’iter per cercare di avere nuovamente i trofei e donarli un’altra volta all’Unione Sportiva Livorno. Si tratta in particolare dei trofei conquistati prima del 1987, con la Coppa Italia di Serie C del 1986 che ha un valore notevole per me. In più c’è un armadio nella vecchia sede che è bellissimo e che ha la scritta ‘Unione Sportiva Livorno’ che adesso si sposa perfettamente anche con il nome della società. Tengo veramente tanto a questa cosa e spero di riuscire a farcela». Un flash anche su Spinelli: «Si è chiuso un periodo triste e amaro della nostra storia che ci ha portati dalla Serie A all’Eccellenza. È un dispettuccio che qualcuno ci ha fatto».
MERCATO
Intanto l’Us pensa al mercato. Confermato l’interesse per il portiere Nucci (2003), mentre è bene sottolineare che Luca Mazzoni ha deciso di appendere le scarpe al chiodo dopo una vita spesa in maglia amaranto e quindi non c’è stata una mancata conferma. In serata è arrivata anche l’ufficialità dell’ingaggio di Francesco Neri, mentre è stato deciso di liberare Camarlinghi che si è accasato al Seravezza.
(ha collaborato Alessandro Lazzerini)
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