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Il silenzio dei giocatori del Figline: in Procura rifiutano l’interrogatorio

Il silenzio dei giocatori del Figline: in Procura rifiutano l’interrogatorio

Tutti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. E la società non fa mercato

28 giugno 2022
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LIVORNO. Gran bel film “Il silenzio degli innocenti”. Era il 1991, magistrale l’interpretazione di Anthony Hopkins.

Poi ci sono altri silenzi e ad associarli alla parola “innocenti” si fa molta più fatica. Nelle scorse ore infatti la Procura federale aveva fissato gli interrogatori con i giocatori del Figline che erano in campo in quell’ormai famosa partita (si per dire) Tau-Figline andata in scena l’ 11 maggio scorso. Inutile ripercorrere cosa successe in campo, una barzelletta di cattivo gusto che ha fatto il giro di tutto il mondo.

Come sono andati gli interrogatori? Semplice, non sono andati. Tutti i giocatori del Figline convocati dalla Procura federale si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Ora, uno si potrebbe dare mille risposte su perché un calciatore del Figline si rifiuti di essere interrogato su quella partita. Ma volendo se ne potrebbe dare anche una sola, e forse è quella che adesso state dando pure voi.

Fatto sta che adesso, di ufficiale, ci sono soltanto le dichiarazioni scritte “spontanee” dei giocatori del Tau. Si tratta di dichiarazioni nelle quali si racconta, anche con una serie di particolari, cosa si dicevano i giocatori in campo e la panchina. Naturalmente i verbali sono top-secret ma a quanto pare i giocatori del Tau sarebbero stati abbastanza espliciti.

Da Figline si ostenta una certa sicurezza sul fatto che tutto si possa esaurire in una bolla di sapone, con al massimo una multa. Ma se queste sono le parole, i fatti dicono che al momento il Figline è completamente fermo sul mercato (anzi, ha ceduto la punta Vezzi che era il punto di forza). Il che non è molto logico per una società neopromossa e sicura di disputare il campionato di serie D. Al contrario (ad esempio) del Tau che sta portando avanti diverse trattative.

Adesso non resta che attendere i tempi della Procura Federale che (a breve) dovrebbe fare le proprie richieste. Il Livorno è vigile. Seguito dallo studio Grassani. Nessuno farebbe i caroselli in città se dovessimo essere promossi dalla porta di servizio, ma è anche vero che senza quello “zuppone”, l’ultima giornata sarebbe stata un’altra storia. Quindi, se qualcuno ha sbagliato, è giusto che paghi.

Per alimentare le speranze del Livorno, bisogna che la Procura Federale chieda la pena massima per il Figline ovvero l’illecito sportivo. E che il giudice accolga la richiesta, mettendo però il Figline all’ultimo posto del gironcino, e non all’ultimo posto del campionato di eccellenza. Tra sentenze, ricorsi e seconda grado, si andrà comunque intorno al 15 luglio per avere il verdetto definitivo.

 

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