Porto di Livorno, il 2024 visto da Tdt con il report di sostenibilità
La società ha pubblicato il resoconto complessivo relativo alle attività svolte durante lo scorso anno e con uno sguardo all’immediato futuro
LIVORNO. Un report di sostenibilità fatto di tanti dati, numeri e di uno sguardo al passato prossimo, al presente e al futuro. È quello pubblicato da Terminal Darsena Toscana, che analizza quanto avvenuto nel 2024 e traccia alcune linee programmatiche per l’immediato futuro. L’indice di sostenibilità è un documento nel quale le aziende comunicano le proprie iniziative, attività e prestazioni in ambito ambientale, sociale e di governance. A differenza del tradizionale bilancio, il report di sostenibilità affianca ai risultati di carattere economico anche gli aspetti non prettamente finanziari, per fornire una visione completa della responsabilità sociale e dimostrando l'impegno per un futuro più sostenibile.
E, al di là del freddo aspetto numerico, nella comunicazione di prassi agli stakeholder, il direttore generale di TDT, Marco Mignogna, delinea il quadro complessivo di tutte le attività svolte dalla società.
«Per Grimaldi Group – esordisce – operare secondo un modello di business sostenibile e socialmente responsabile che crea valore per i clienti, per la comunità e per le persone che lavorano nel gruppo è una priorità ormai consolidata e irrinunciabile. È perciò con questo atteggiamento che guardiamo al futuro di TDT con rinnovato impegno e con il supporto del Gruppo di cui facciamo oggi parte. L’anno appena trascorso ha continuato ad essere influenzato dal conflitto Russo-Ucraino e da quello mediorientale con pesanti ripercussioni sullo scenario economico globale ed in particolare quello del traffico marittimo».
«La scelta dei principali armatori mondiali – prosegue Mignogna – di evitare il passaggio dal canale di Suez, rinunciando ad una delle principali arterie del traffico marittimo che collega il Mar Mediterraneo con il Medio e l’Estremo Oriente, scegliendo di passare per il Capo di Buona Speranza, ha comportato una improvvisa e sostanziale modifica dei principali servizi marittimi ed un aumento della domanda di navi a causa dell’allungamento delle rotte. In questo contesto il trasporto marittimo si è, ancora una volta, mostrato resiliente e veloce nell’adattarsi alle diverse situazioni mettendo spesso in difficoltà la logistica portuale, per sua caratteristica molto più rigida nell’adattarsi ai cambiamenti sia dal punto di vista infrastrutturale che organizzativo e sociale».
«Il naviglio marittimo – continua il direttore generale di Tdt – ha continuato a registrare un generale incremento in termini di dimensioni e capacità di trasporto unitario e le navi portacontenitori da 20/24.000 TEU di capacità hanno iniziato a scalare regolarmente i porti della Spezia, Genova e Vado Ligure. L’evoluzione del naviglio Ro-Ro e Car Carrier è stata invece decisamente più modesta rispetto a quello delle portacontenitori, con dimensioni ancora compatibili con le limitazioni del porto di Livorno. Gli Stati Uniti si sono confermati come il paese più importante per le esportazioni marittime italiane con una quota del 26% sul totale mentre per l’import è stata invece la Cina il principale Paese per le importazioni marittime con una quota del 19% sul totale. Il 2024 ha anche visto una sostanziale ridefinizione delle principali alleanze armatoriali mondiali e una conseguente riorganizzazione dei servizi marittimi, i cui effetti si sono manifestati ad inizio 2025. In questo scenario complesso e di transizione, Terminal Darsena Toscana ha continuato ad operare con forte capacità di adattamento, mantenendo l’attenzione sulla creazione di valore sostenibile nel lungo termine».
Mignogna sottolinea che in un impegno costante verso la sostenibilità e l’efficienza operativa la società ha investito e continua a investire in diverse aree chiave come lo sviluppo della parte intermodale, operando più di 1.300 treni e raggiungendo una quota del 20% di traffico via ferrovia rispetto al totale dei contenitori “hinterland” con positive ricadute sulle emissioni di CO2 e sul decongestionamento delle arterie stradali.
In questo contesto, viene ricordato come, nell’ottica di guardare alla sostenibilità ambientale e all’efficienza logistica nel “corto raggio”, TDT ha avviato un collegamento ferroviario intermodale con la Toscana centrale, utilizzato per il trasporto di acqua minerale dal sito produttivo di Acqua Panna a Scarperia fino al porto di Livorno. Il collegamento è in grado di sostituire l’equivalente di 1.500 camion all’anno con una riduzione del 12% delle emissioni di anidride sulla tratta Scarperia-Livorno e una riduzione del traffico sulla congestionata arteria Firenze-Pisa-Livorno.
«Parallelamente – aggiunge - abbiamo portato avanti con determinazione il rinnovamento delle cabine di guida dei nostri mezzi di piazzale migliorando le condizioni di lavoro dei nostri operatori così come l’introduzione di sistemi di lettura automatica dotati di intelligenza artificiale che hanno consentito di automatizzare alcuni processi operativi recuperando importanti risorse per attività a maggior valore aggiunto. La gestione oculata delle risorse e dei rifiuti rappresentano una priorità, che ci spinge ad aumentare la collaborazione con i nostri fornitori, per garantire una corretta gestione e conseguente smaltimento, minimizzando l’impatto ambientale».
Nel documento, composto da 90 pagine, anche uno sguardo al fattore umano, ovvero alla situazione occupazionale. Al riguardo, viene evidenziato che la società, al 31 dicembre 2024, aveva un organico complessivo di 260 dipendenti, 214 uomini e 46 donne, con una presenza femminile ha raggiunto una percentuale del 17,7%.