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Maurizio Lastrico a Livorno:  in scena le sfighe della vita tutte da ridere

di Claudio Marmugi
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L’attore che ha portato la Divina Commedia rivisitata a Zelig sul palco il 9 agosto. A settembre i Nomadi

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LIVORNO E mentre il cartellone curato da Luca Menicagli per la Fortezza Vecchia, con la fine di luglio, è arrivato alla metà esatta della sua programmazione, è possibile fare il punto degli eventi che verranno. Sabato 9 agosto arriverà in Fortezza Vecchia il ciclone Maurizio Lastrico col suo one-man-show “Sul Lastrico” (biglietti sul circuito TicketOne a partire da 33 euro). Comico di Zelig e attore cinematografico di successo (è Romeo in “Follemente”), Lastrico è diplomato presso il Teatro Stabile di Genova. Dal 2009 al 2016 ha portato la sua Divina Commedia rivisitata a Zelig su Canale 5 e il suo lato cabarettistico sarà quello che prevarrà nella performance livornese.

«Sul Lastrico - afferma l’artista - è uno spettacolo dove l’alto e il basso si incontrano, in un viaggio colorato dalle complicate sfaccettature della vita, che fanno ridere e ci fanno sentire tutti un po' più simili. Racconto le gioie e le sfighe quotidiane, nelle quali tutti possono rivedersi».

Lo show, che ha esordito al Manzoni di Milano nel novembre scorso con una serie di sold out è un perfetto mix di tutta l’arte di Lastrico che lo vede anche dialogare col pubblico a colpi di metrica, dando prova – insieme – della sua solida formazione teatrale e della sua potentissima verve comica. Altro evento imperdibile del cartellone è quello del 14 settembre quando sul palco della piazza della Cisterna arriveranno i “Nomadi” (biglietti su TicketOne da 38 euro). Con cinquantadue album all’attivo i “Nomadi” sono la storia della musica italiana personificata. Il gruppo oggi è composto da Beppe Carletti (tastiere), Cico Falzone (chitarre), Daniele Campani (batteria), Massimo Vecchi (basso e voce), Sergio Reggioli (percussioni, violino e voce) e Yuri Cilloni (voce). Ogni loro concerto è un’esperienza unica e nessuno in Italia sa coinvolgere il pubblico come loro. Soprattutto, i Nomadi, oltre che un gioiello rock che resiste al tempo (sono in attività dal 1963), sono un fenomeno collettivo: il “popolo nomade” sono intere generazioni unite dalla passione per la musica impegnata e dagli ideali. In scaletta, brani celebri come “Noi non ci saremo”, “Auschwitz”, “Il vecchio e il bambino”, “Dio è morto”, “Io vagabondo” e molte altri.


 

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