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Incendio nel palazzo a Livorno, il barista è in coma: «Forza Mauro, torna con noi»

di Stefano Taglione

	Il barista coinvolto nell'incendio
Il barista coinvolto nell'incendio

Mauro Martelli, 64 anni, è in coma farmacologico per le fiamme nel condominio di Corea. Lavora come barista al “Caffè Ginori”. La collega: «Per noi è come un familiare»

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LIVORNO. Da 24 anni, ogni mattina, al “Ginori” di Castiglioncello era l’uomo dei caffè. Il primo ad aprire, alle 6,30. Il dipendente che con il suo sorriso accoglieva i clienti. Ora sta lottando per la vita nel reparto di rianimazione di Cisanello, a Pisa, dov’è tenuto in coma farmacologico.

Mauro Martelli, 64 anni, è ancora gravissimo: i medici per ben due volte lo hanno trasferito al Santa Chiara per le sedute fondamentali in camera iperbarica, dato che nello spaventoso incendio del condominio popolare di via don Davide Albertario 10, nel rione di Corea, ha respirato tantissimo fumo. Particolarmente insidioso per lui che purtroppo «già un anno fa – spiega la sua collega di lavoro, Elena Di Capua – aveva già avuto altri problemi di salute, che comunque erano stati superati, visto che con noi stava lavorando regolarmente. Mauro è nostro dipendente da quando abbiamo inaugurato il bar».

La speranza

Livorno e Castiglioncello pregano per il barista buono, appassionato di mountain bike, che lotta in ospedale. «I clienti non fanno che chiederci di lui – spiega Di Capua, moglie di un socio dell’attività – e preghiamo tutti insieme. Anche dopo il problema di salute che aveva avuto l’anno scorso abbiamo cercato di fare di tutto per aiutarlo, noi per lui siamo come una famiglia, gli avevamo chiesto anche se volesse trascorrere il Natale a casa nostra. È una persona splendida, grande appassionata di bici, quando non era in servizio ci passava a salutare dopo le pedalate».

La visita in ospedale

Di Capua, nel pomeriggio di venerdì scorso, è andata in ospedale per fargli visita. Non ci ha ovviamente potuto parlare, visto che è in coma farmacologico, ma lo ha visto. Subito dopo l’incendio, Martelli, era stato trasferito all’ospedale di Livorno, dato che a Pisa per lui non c’erano letti disponibili. E Cisanello, per lui, è chiaramente più comodo dato che al Santa Chiara c’è la camera iperbarica. Il trasferimento definitivo nel centro pisano è comunque avvenuto ieri pomeriggio, in terapia intensiva. «Siamo pronti a fare qualsiasi cosa per lui», le parole di Di Capua. In reparto lo hanno visitato anche alcuni parenti: Martelli, infatti, ha diverso fratelli fra Livorno, Viareggio e la Puglia.

Gli altri intossicati

Le altre tre persone intossicate – Carla Iacoponi, Raul Valentini e Patrizia Castellani – sono state visitate al pronto soccorso di viale Alfieri per poi essere dimesse dopo qualche ora, in buone condizioni di salute per fortuna. Per loro un enorme spavento.

Lo stabile

L’edificio, di due piani più il terreno, è suddiviso in nove appartamenti, tre per piano. L’abitazione dove è scoppiato l’incendio, al primo, è stata sequestrata. Altre due case, sopra e sotto, sono state interdette, «in quanto hanno riportato danni seri», spiega il Comune. In particolare, sia l’appartamento al primo sia l’appartamento al secondo piano «richiederanno probabilmente, nei prossimi mesi, importanti interventi strutturali, mentre quello al terreno sarà al più presto effettuato un sopralluogo dei tecnici di Casalp per verificarne le condizioni». Le tre famiglie residenti «hanno momentaneamente trovato autonoma sistemazione e per l’inizio della prossima settimana è stato fissato un appuntamento con l’ufficio casa del Comune per trovare una soluzione abitativa. I restanti sei appartamenti, alcuni dei quali sono stati invasi dal fumo e per i quali probabilmente ci sarà bisogno di tinteggiature e pulizie, sono comunque ritornati a disposizione delle famiglie». 

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