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Terme del Corallo, inizia la rinascita: la sala della Mescita restituita alla città

di Flavio Lombardi

	La parte del complesso dopo il restauro (foto Franco Silvi
La parte del complesso dopo il restauro (foto Franco Silvi

Il sindaco di Livorno, Salvetti: «Inaugurazione il 7 dicembre, orgogliosi ma non ancora soddisfatti»

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LIVORNO. Ora è ufficiale: il 7 dicembre sarà inaugurata la Sala della Mescita. Una data che era nell’aria da quando, nello scorso mese di settembre, il sindaco durante un sopralluogo sul cantiere, si lasciò sfuggire un riferimento a Pietro Mascagni per l’apertura dei cancelli da via Orosi, con la restituzione alla città di un pezzo delle Terme del Corallo.

E proprio il 7 dicembre (1863) è la data di nascita del compositore, uno che da quelle parti era ritenuto un frequentatore assiduo. Si compirà un balzo lungo 161 anni per catapultarci al presente, nel sabato che precede l’Immacolata Concezione. Rendendo omaggio ad uno dei grandi personaggi di Livorno che sarebbe soddisfatto di questo piccolo, ma significativo passo, verso il risveglio di questa importante struttura Liberty, ora parzialmente recuperata e gli infissi antichi in legno, salvati e rimessi a dimora. Sono quelli dell’epoca, bellissimi e restaurati. E dove mancava qualche elemento decorativo, non si è riprodotto. Per scelta.

Costi e futuro

«Sarà una inaugurazione che ripercorrerà le tappe di questa prima parte di restauro – sottolinea il sindaco Luca Salvetti – un primo step da 2 milioni e 200 mila euro che arrivano dai fondi del bando delle periferie, e allo stesso tempo, mostrerà il progetto, che dovrà diventare in seguito esecutivo, dell’abbattimento del cavalcaferrovia e la realizzazione del sottopasso. Già tutto finanziato e messo a bilancio comunale in tre anni dal 2025 al 2027 a scaglioni di dieci milioni l’anno, più cinque da fondi regionali».

Il presente

Quindi il primo cittadino dà alcune anticipazioni sull’inaugurazione. «Si entrerà nel giardino, dove ad accogliere gli ospiti, ci sarà una ensemble dell’Istituto Mascagni, e a seguire una serie di interventi per spiegare i lavori eseguiti attraverso il grande impegno dell’amministrazione e guidati dall’architetta Melania Lessi». Un grande giorno, un grande sogno che deve proseguire, iniziato anni fa dalla curiosità, la voglia di fare e la testardaggine di Reset associazione alla quale va indubbiamente il merito di aver acceso un faro su un bene in malora.

«Il restauro cominciato – aggiunge il sindaco – ci rende orgogliosi, ma non ancora soddisfatti. Godiamoci la Sala con gli affreschi e le maioliche di Montelupo, dove sarà collocata una mostra fotografica e il plastico delle antiche terme, il quartetto Mascagni che all’interno allieterà con la musica, ed entrando nella stanza del pozzo, e la saletta a semicircolo dove c’erano le teste di leone in ceramica». Cinque, come cinque erano i nomi delle sorgenti che confluivano: Vittoria, Preziosa, Corsia, Corallo, Sovrana. Al pozzo, sarà proposta una proiezione immersiva con la storia delle Terme e del suo recupero. Dal giorno successivo, cominceranno anche le visite guidate da Itinera su appuntamento nei fine settimana fino a tutto gennaio.

Gli altri step

L’obiettivo è far diventare la struttura un polo per mostre e congressi. Poi, c’è la questione degli “Uffizi a Mare”. Era già tutto “apparecchiato” con Eike Schmidt, ma ora il filo va ripreso con il romano Simone Verde, nuovo direttore del grande museo fiorentino, suo successore. In quest’ottica è stato invitato, insieme al presidente della Regione, Eugenio Giani, a intervenire al vernissage del 7 dicembre. Ci sarà poi bisogno di sedersi ad un tavolo per dare le gambe a ciò che sembrava cosa ormai quasi definita e legata solo all’abbattimento del cavalcaferrovia, inaugurato nel 1982: oltre alla demolizione dell’infrastruttura, va realizzata la viabilità sostitutiva tramite sottopasso. Intanto, si lavora per intercettare ulteriori risorse sul piano economico per arrivare a dare il via ad un secondo lotto. Che potrebbe interessare il colonnato e la sua chiusura con vetrate trasparenti, adibendolo a spazio anch’esso espositivo. 

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