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Scontri tra tifosi del Livorno, ecco cosa rischia chi era presente
I carabinieri hanno acquisito i filmati girati in via Piemonte dai residenti, obiettivo identificare i partecipanti, e spunta un episodio che ha fatto da innesco
LIVORNO. Si sono affrontati in trenta per strada sfoderando mazze e bastoni. E, nel caos generale, hanno finito per danneggiare un’auto in sosta.
Per questo rischiano, una denuncia per porto di oggetti pericolosi, una per rissa e una per danneggiamento. Chiaramente non tre contestazioni a tutti. Dipende dalle responsabilità che, in caso di identificazione, saranno attribuite a ciascuno dei presenti.
Certo è che la delega delle indagini sui tafferugli di domenica pomeriggio – quelli che hanno creato il caos in Coteto – è in mano ai carabinieri. I militari hanno già acquisito alcuni video della maxi zuffa e adesso li stanno passando al setaccio minuziosamente. A scatenare la vendetta sarebbe stato un episodio di qualche giorno prima e che ha coinvolto persone legate a due diversi gruppi di tifosi. Ma questo dovrà essere accertato dagli investigatori.
La spedizione
Le certezze riguardano quanto accaduto domenica prima del match tra Livorno e Grosseto quando, all’ora di pranzo, in via Piemonte arriva un gruppo formato da una ventina di tifosi livornesi. C’è chi ha il casco in testa, chi il cappuccio e chi si presenta a volto scoperto. Qualcuno ha in mano un bastone, altri mettono in bella mostra le bandiere amaranto. Altri ancora delle mazze.
Arrivati all’altezza del bar, i tifosi in questione incontrano un altro gruppo, anche questo composto da tifosi livornesi (una decina) ma appartenenti a un’altra fazione. Tutto ciò non sarebbe frutto del caso, ma la spedizione – questo si ipotizza che fosse – sarebbe stata pianificata. Insomma, tra i due gruppi ci sarebbe dell’attrito progresso. Ad ogni modo, pochi secondi dopo il contatto, ecco il caos.
La rissa
Prima le grida. Poi alcuni dei partecipanti si affrontano a bastonate. Nel frattempo volano sgabelli e vengono lanciati i bidoni della spazzatura. Poi volano anche parole grosse. Il tutto fino a che i gruppi si disperdono. Qualcuno, a un certo punto, dà l’allarme ma quando le forze dell’ordine arrivano in zona non trovano più nessuno. Delle trenta persone che fino a pochi minuti prima se le stavano dando di santa ragione con bastoni e lancio di oggetti nemmeno l’ombra.
La doppia indagine
Ed è a fatto concluso che iniziano le indagini coordinate dalla Procura. Di ricostruire il fatto in sé, identificando le persone coinvolte nella rissa e, eventualmente, attribuendo all’uno o all’altro eventuali responsabilità penali, si occupano i carabinieri della Compagnia di Livorno.
Mentre analizzare il contesto, il movente dei tafferugli e le relazioni tra i gruppi di tifosi coinvolti è compito della Digos. I militari, da parte loro, hanno già acquisito i video degli scontri in cui, peraltro, alcune persone sono a volto scoperto. C’è da capire chi ha preso parte alla rissa in via Piemonte, chi ha sfoderato mazze e bastoni e chi ha danneggiato l’auto lasciata in sosta.
C’è, insomma, da sapere chi ha fatto cosa. Dato che in ballo ci sono le accuse di rissa, porto abusivo di oggetti atti a offendere e danneggiamento. Le indagini dei carabinieri di Livorno, che si basano soprattutto sui video registrati con i telefonini ma anche su alcune testimonianze raccolte, sono in corso.
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