Livorno, trovata morta a 63 anni nella sua casa alla Scopaia: «Era deceduta da alcuni giorni»
Salma a disposizione del magistrato per l’autopsia: ipotesi malore
LIVORNO. I vicini non la vedevano da qualche tempo quindi hanno decido di dare l’allarme. E quando i soccorritori sono arrivati sul posto non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. È morta così, sola nella casa in cui viveva in via San Marino, alla Scopaia, la 63enne Paola Martini.
Erano circa le 20 di giovedì scorso quando al centralino del numero unico di emergenza 112 arriva una chiamata: «Non riusciamo più a contattarla, correte». In via San Marino arriva quindi una squadra dei vigili del fuoco di Livorno e i pompieri sfondano la porta permettendo così ai soccorritori di entrare all’interno dell’appartamento.
Sul posto la centrale operativa del 118 invia un’ambulanza della Svs di Ardenza e l’automedica con il dottore che, arrivato alla Scopaia, non può fare altro che constatare il decesso della donna.
Considerate le circostanze, interviene anche la polizia. Prima con gli agenti dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, poi con la Scientifica e, in un secondo momento, con la Squadra mobile. Stando ai primi accertamenti, sembra che la morte possa essere ascrivibile a cause naturali.
Questo perché la polizia, durante gli accertamenti sul posto, non ha trovato segni di una qualche eventuale intrusione né a un primo esame sulla salma effettuato dal medico legale sono stati individuati segni di violenza.
Non è invece escluso che la donna potesse essere morta già da qualche giorno, quando è stata trovata. Dopo gli esami del caso, la salma della donna è stata trasportata all’obitorio da un mezzo del servizio di onoranze funebri della Svs di Livorno ed è a disposizione della sostituto procuratore Antonella Tenerani, che potrebbe decidere di disporre l’autopsia per chiarire quali siano state le cause della morte.
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