Il Tirreno

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Portuali, 48 ore a braccia incrociate: scatta lo sciopero a Livorno

di Iacopo Simoncini

	Un momento dello sciopero ad aprile
Un momento dello sciopero ad aprile

Dopo il mancato accordo sul rinnovo del contratto di lavoro le organizzazioni sindacali hanno deciso di alzare il livello di protesta

04 luglio 2024
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LIVORNO. Nelle giornate di oggi (giovedì 4) e domani (venerdì 5 luglio) i lavoratori del sistema portuale livornese incroceranno le braccia per protestare, ancora una volta, contro i ritardi che stanno caratterizzando il rinnovo del Contratto collettivo nazionale dei lavoratori dei porti. Una decisione, quella di tornare a scioperare, che vuole rappresentare un segnale forte all’intero movimento portuale e che i sindacati auspicano possa far smuovere le istituzioni.

Per le organizzazioni sindacali si tratta di un’agitazione necessaria, affinché si possano mettere in primo piano i diritti dei lavoratori, con particolare riguardo al potere d’acquisto dei salari indebolito fortemente negli ultimi anni a causa dell’alto tasso di inflazione.

Le sigle

La mobilitazione è indetta dalle segreterie provinciali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti nell’ambito delle iniziative di protesta lanciate a livello nazionale (un pacchetto di quattro giorni di sciopero in diverse giornate per ogni singolo porto) per contestare le posizioni delle parti datoriali. I sindacati chiedono con forza «un aumento economico utile al recupero del potere d’acquisto perso e ulteriori miglioramenti delle condizioni di lavoro e degli standard di sicurezza e una implementazione del sistema di welfare».

Le proposte

Secondo i sindacati le proposte avanzate dalle parti datoriali sono del tutto insufficienti, senza una vera e propria tutela nei confronti dei lavoratori. Per questo motivo è stato deciso di alzare il livello della protesta. Nei giorni scorsi si sono svolte le assemblee con i lavoratori: i portuali sono pronti a incrociare le braccia per valere i propri diritti e tutelare la propria dignità, viene evidenziato. Nelle giornate di oggi e domani saranno allestiti dei presidi di protesta davanti al Vargo Galvani, varco Valessini e varco di accesso al terminal Darsena Toscana.

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