Addio a Bruno Canterini, centralinista della federazione livornese del Pd
Aveva deciso di fare “volontariato politico”, svolgendo il ruolo nell’allora sede del Pds in via Borra. Aveva poi continuato a svolgere la stessa funzione sia nella sede di via Fagiuoli che, successivamente, in quella di via Donnini
LIVORNO. Nei giorni scorsi è scomparso Bruno Canterini, storico centralinista della Federazione del Pd. Ottantasei anni, livornese doc, aveva lavorato per più di 30 anni alla Vetreria Borma come operaio. «Da sempre militante del Pci – scrive il Partito democratico – era stato anche delegato di fabbrica della Cgil. Iscritto alla sezione comunista di Shanghai della quale era membro del comitato direttivo, raggiunta l’età della pensione agli inizi degli anni novanta aveva deciso di fare “volontariato politico”, svolgendo il ruolo di centralinista nell’allora sede del Pds in via Borra. Aveva poi continuato a svolgere la stessa funzione sia nella sede di via Fagiuoli che, successivamente, in quella di via Donnini, seguendo in quella veste la nascita del Partito democratico». Uomo mite e affabile, era sempre «pronto alla battuta in stile veracemente labronico, era diventato un punto di riferimento per tutti i militanti che varcavano la soglia della Federazione. Con coloro che quotidianamente la frequentavano come Luciano Ughi, addetto alla vigilanza, o come i decani Ilio Marrucci e Umberto Sgrilli, Bruno intavolava interminabili discussioni che, quasi sempre, si trasformavano in simpatici siparietti. Purtroppo negli ultimi anni aveva dovuto sopportare due gravissimi lutti: nel 2017 aveva perso la figlia Denise e nel 2021 era venuta a mancare la moglie Fiorella, che Bruno aveva amorevolmente assistito nel lungo decorso della malattia.A quel momento, davvero a malincuore, aveva dovuto cessare il suo impegno al centralino. Era un uomo buono, sempre pronto a dialogare e a confrontarsi pacatamente con tutti, una persona che amava immensamente la sua famiglia ed era fiero di essere sempre rimasto coerente con gli ideali della sinistra.Lascia il figlio Alessio, stimato dipendente dell’impresa Lorenzini, i nipoti Carolina, Federico e Giacomo, oltre alla sorella Umberta.
