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Locatelli dopo il rifiuto di Esciua: «Non ci sarà nessun rilancio, ma il progetto per il Livorno non muore qui»

di Alessandro Lazzerini
Locatelli dopo il rifiuto di Esciua: «Non ci sarà nessun rilancio, ma il progetto per il Livorno non muore qui»<br type="_moz" />

L'imprenditore: «Ringrazio chi ha aderito, tiferò l'amaranto. Peccato non abbia voluto neanche parlare a quattr’occhi»

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Livorno «Il progetto non finisce qui». Le prime parole di Andrea Locatelli chiariscono subito le intenzioni di “Il Livorno Siamo Noi” e di tutti coloro che ne fanno parte. Nella serata di martedì Joel Esciua ha declinato l’offerta di 600mila euro effettuata mercoledì 22 maggio da parte del gruppo guidato da Locatelli per acquistare il 100% delle quote dell’Us Livorno. Ma, come detto, l’idea dell’ex uomo di Infront e dei suoi collaboratori è quella di andare avanti in attesa di nuove eventuali opportunità. «Siamo come un giocatore in panchina che si sta scaldando e aspetta il momento di entrare – prosegue Locatelli -. É solo un rinvio temporale. Nei prossimi giorni ci troveremo per affinare ancora di più il progetto e renderlo ancora più concreto se dovesse ripresentarsi l’occasione di acquisto. Le idee non muoiono mai, le idee buone ancora meno».

Si aspettava il “no” da parte dell’attuale proprietà?

«Una proposta può non essere accettata come sì. Avevamo percepito alcuni segnali nei giorni scorsi che ci lasciavano presagire questo tipo di risposta».

Che effetto le fa?

«Mi dispiace, la proposta elaborata era molto molto innovativa. Era un’opportunità per posizionare in modo più appropriato il ruolo dell’appassionato, del tifoso, che nel nostro modello, come ormai avrete capito, sarebbe stato al centro della gestione della società».

Ci sarà una proposta al rialzo?

«Tra le righe si legge la volontà di proseguire al di là dell’offerta economica. Se ci fosse stata una disponibilità, ci saremmo seduti a un tavolino e aprire una trattativa. La rigidità invece non aiuta a finalizzare un eventuale accordo».

Aveva provato a rintracciare Esciua anche dopo il Goldoni?

«No, perché i tentativi erano stati già molti. A quel punto, una volta manifestata la proposta dovevamo solo aspettare la risposta. Peccato non abbia voluto neanche parlare a quattr’occhi».

Nel comunicato il presidente ha detto “ho fatto fatica a capire i termini e le modalità della proposta”. Come risponde?

«Faccio fatica anche a rispondere perché non capisco cosa intenda. Mi sembrava tutto molto chiaro. Ben prima di presentare il progetto alla stampa avevamo tentato un contatto ma non c’è stata risposta e così anche prima della presentazione del Goldoni. Non c’è stata disponibilità a conoscersi, è evidente. Poi noi abbiamo avuto la necessità di presentare il progetto alla città perché l’elemento portante era la risposta della tifoseria e dell’imprenditoria».

Risposta che c’è stata.

«Aver raggiunto quasi 1000 pre-adesioni conferma che le condizioni ci sono eccome. Ringrazio chi ha aderito con grande entusiasmo. E sono convinto che ci sia la possibilità di ampliare in questa base in modo esponenziale».

C’è chi invece ha avuto dei dubbi.

«É normale. E lavoreremo come detto già dai prossimi giorni per affinare il progetto e rispondere a tutte le domande che la gente si pone. Per chiarire al meglio qualsiasi dubbio».

Come giudica la risposta avuta dall’imprenditoria?

«Ottima. Più che ottima. Pensi che già 8 imprenditori si erano imbarcati con noi, molto attivamente, e altri 8 lo stavano facendo. L’elemento chiave per allargare il gruppo sarebbe stato il fatto concreto di acquistare la società».

Avete sollevato grande attenzione anche a livello nazionale (lunedì Locatelli ha incontrato il Ministro dello Sport Abodi, ndr) e non solo.

«Questo ci dice una volta di più che non siamo sognatori fuori dal tempo, ma in piena attualità. È una proposta figlia di un vento che soffia in questa direzione e che potrebbe portare un giorno Livorno ad essere il progetto pilota. Anche l’intervista che avete fatto a Markus Niederwieser è la dimostrazione dell’attenzione internazionale che c’era e c’è sul nostro progetto».

Al presidente Esciua si sente di dire qualcosa?

«Auguro al Livorno il miglior futuro e i migliori successi per poter tornare nei palcoscenici che una piazza del genere merita. Il presidente ha scelto di non cedere anche perché forse si è sentito al sicuro spalleggiato da personaggi ben voluti come Mazzoni, Doga e Fernandez. Una cosa è certa: noi non andremo in altre piazze a cercare di realizzare questo progetto. Il nostro unico amore è il Livorno»l

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