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Amaranto: il futuro

Livorno calcio, ecco perché Esciua non ha voluto vendere a Locatelli: ma ora può solo vincere

di Alessandro Bernini

	Uno striscione di contestazione nei confronti della presidenza dei tifosi del Livorno in una delle ultime gare di campionato
Uno striscione di contestazione nei confronti della presidenza dei tifosi del Livorno in una delle ultime gare di campionato

Il patron deve valorizzare il prodotto Us per non rimetterci. “Il Livorno siamo noi” non farà battaglie su marchio e nome

30 maggio 2024
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LIVORNO. Sembrava di essere al gioco dei pacchi. «Ringrazio il dottore e vado avanti». Ma qui di mezzo non c’è un pacco, bensì il futuro del Livorno Calcio. La parentesi del gruppo-Locatelli si chiude per ora qui.

Avanti con Esciua

Dunque l’Us Livorno riparte con Joel Esciua. I cui margini di errore adesso sono pari a zero, e questo lo sa bene pure lui. Ma va detto che lo strappo con la gran parte della tifoseria non è neanche legato ai risultati. Perché comunque, al primo anno nel calcio, ci sta di non vincere. Il problema sono stati i comportamenti, i rapporti con la tifoseria e le istituzioni, l’assenza di un dialogo che col passare del tempo è diventata vero e proprio scontro. Anche per una serie di episodi: aumento degli abbonamenti, le foto ai tifosi con bandiere a lui sgradite, il poster strappato nell’androne dello stadio, i ban sui social.

Mercato e cariche
Da dove ripartirà Esciua. A oggi il Livorno è ancora senza allenatore e direttore sportivo ma Esciua ha garantito che a breve esporrà i suoi programmi. Di certo nei giorni scorsi ci sono stati dei contatti con Indiani (tirato in ballo anche per il Grosseto dove però hanno scelto di confermare Malotti) e con Tabbiani: a oggi sono questi i due nomi (nell’ordine) che Esciua vorrebbe per la panchina. Di certo non arriverà Giovannini come direttore sportivo, ruolo che potrebbe essere ricoperto da Egidio Bicchierai (ex San Donato Tavernelle). In questo caso Doga potrebbe passare a fare il direttore tecnico. Un ruolo all’interno della società ci sarà anche per Luca Mazzoni: si era parlato di lui come possibile Direttore generale ma è più probabile una carica tipo “Club Manager”. Al fianco di Esciua ci sarà sicuramente Fernandez: nonostante alcuni incontri (anche con Protti) e una divisione nel club Magnozzi, Fernandez ha scelto di restare con questa società. Restano, va detto, anche tante voci e rumors su cosa ci sia dietro alla storia della cessione del marchio.

Il progetto Esciua

Nell’ultimo periodo di Spinelli (quello del gruppo Gherlone, per intenderci) si intravedeva in modo nitido lo spettro del fallimento, mentre con Esciua questo pericolo non c’è. Perché “il prodotto” Livorno deve avere un rendimento: se l’obiettivo è investire 10 per rivendere a 15 (come sembra), Esciua è il primo che ha bisogno di vincere. Anche per questo probabilmente non ha venduto a Locatelli: sarebbe rientrato dell’investimento per acquistare la società (600mila euro) ma non delle spese di gestione. E, si sa, gli uomini di finanza non amano il segno “meno”. Tantopiù se devono rispondere a degli investitori, come ha spiegato Enrico Fernandez in una intervista la scorsa settimana.

Locatelli e tifosi

Detto già da diversi giorni che «l’intenzione del progetto è unire e non dividere», il gruppo Locatelli per ora si defila. Non porterà avanti nessuna battaglia per il marchio e per il nome “Us” proprio perché non esiste l’intenzione di rilevare altre società ed entrare in contrapposizione con l’attuale Us Livorno. Anche se qualcosa, legato al progetto sociale e al legame coi tifosi, bolle già in pentola.

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