Il Tirreno

Livorno

La brutta storia

Livorno, aggredito giovane disabile, il racconto choc del padre: «Sputi e offese a mio figlio»

di Claudia Guarino
L’area verde in via Lorenzini dove sarebbe avvenuta l’aggressione (foto Franco Silvi)
L’area verde in via Lorenzini dove sarebbe avvenuta l’aggressione (foto Franco Silvi)

L’appello dell’uomo: «Hanno usato anche lo spray urticante, chi ha visto qualcosa si faccia avanti»

27 maggio 2024
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LIVORNO. «Non gettate la plastica a terra. Ci sono i contenitori». Questa frase, poi l’assalto del branco a spintoni e sputi. Gianni (nome di fantasia), un ragazzo disabile di 27 anni, fa qualche passo indietro. Inciampa. Poi cade. E in quel momento viene colpito al volto con lo spray urticante. «In quattro hanno aggredito mio figlio – racconta il padre di Gianni, di cui omettiamo le generalità per non rendere riconoscibile il figlio –. È uscito ieri (domenica 26 maggio, ndr) dall’ospedale con 15 giorni di prognosi». Ed ecco l’appello: «Chi ha visto qualcosa si faccia avanti – dice il babbo – i responsabili dell’aggressione devono assumersi le loro responsabilità».

Gli sputi e lo spray 

Succede tutto sabato pomeriggio – 25 maggio – in via Lorenzini, nella zona di Colline. Sono le 17,30 e Gianni si trova nell’area del parco. «Quella a ridosso dello sgambatoio per cani», specifica il padre. A un certo punto vede che un ragazzino getta a terra dei contenitori di plastica. «Mio figlio non l’ha rimproverato nel vero senso della parola, gli ha solo fatto presente che c’era un cestino e che avrebbe potuto buttare lì la spazzatura». Il ragazzino, comunque, pare che non la prenda bene e si avvicina a Gianni insieme ad alcuni amici. «Erano in quattro: due ragazze e due ragazzi. Erano giovani, avranno avuto tra i 14 ai 17 anni, e l’hanno aggredito». Prima con le offese. Poi sarebbero andati anche oltre. «Hanno iniziato a inveirgli contro. E gli hanno addirittura sputato». Il 27enne fa qualche passo indietro, inciampa e cade a terra, su un fianco, procurandosi alcune contusioni nella parte sinistra del corpo.

Lo spray urticante

«Mentre stava cadendo una delle ragazze gli ha spruzzato lo spray urticante che, per fortuna non l’ha preso negli occhi, ma comunque è arrivato al collo e alla bocca. Peraltro questi ragazzi hanno continuato a offendere mio figlio anche quando era ormai a terra». Poi arriva altra gente. «A un certo punto si sono avvicinate altre persone, che si sono fatte avanti e questi ragazzini sono andati via». Viene quindi dato l’allarme e Gianni va in ospedale. «Mi ha telefonato dicendomi che l’avevano aggredito e che era stata chiamata l’ambulanza. L’ho quindi raggiunto al pronto soccorso di Livorno, da cui è stato dimesso qualche ora dopo con una prognosi di 15 giorni».

«È spaventato»

Il giovane sta bene, «sebbene sia un po’ acciaccato e chiaramente si è spaventato – dice il padre – . La paura, peraltro, è attuale. Nel senso che adesso teme di ritrovarseli davanti. E se poi li incontra cosa succede? Se è stato aggredito una volta potrebbe anche accadere di nuovo». Perciò il padre di Gianni dice che oggi andrà a denunciare il fatto andando in caserma dai carabinieri.

L’appello

E, nel frattempo, lancia un appello: «Chiedo a chi ha visto qualcosa di farsi avanti. Comprese le persone che l’altro giorno si sono avvicinate ai ragazzi. Speriamo di trovare dei testimoni. Perché è giusto che ciò che è capitato sia segnalato alle forze dell’ordine e che questi ragazzini vengano identificati». Secondo il padre – che si basa sui racconti fatti dal figlio e di chi dice di sapere da chi è frequentato quel parco – ad aver aggredito Gianni è stato un gruppo di quattro ragazzini molto giovani: due ragazze e due ragazzi.

Il precedente

E un altro gruppo di ragazzini, che molto probabilmente niente ha a che fare coi fatti di via Lorenzini, sabato sera ha aggredito un coetaneo su un bus di Autolinee Toscane diretto a Collesalvetti. In quel caso è successo che, data la situazione, l’autista ha fermato il mezzo all’altezza del cimitero dei Lupi per far scendere tutti e uno dei ragazzini (erano un gruppetto composto da quattro/cinque persone) prima di fuggire ha preso a calci una portiera dell’autobus, sfondandola. E se in quest’ultimo caso sono in corso le indagini della polizia di Stato, che per ricostruire i fatti può contare anche sulle telecamere di videosorveglianza installate a bordo del veicolo, nel caso di Colline oggi il padre del ragazzo andrà a denunciare tutto ai carabinieri.

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