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Salvataggio al Gabbiano, il racconto del poliziotto livornese: «Ero con mia moglie, non ho esitato a tuffarmi»

di Stefano Taglione
Il salvataggio
Il salvataggio

Lui, il quarantaseienne Federico Galli, e un altro uomo hanno soccorso una donna in balìa della risacca, poi sono stati riportati a riva da una "catena umana". L’agente si è buttato in acqua per primo rischiando la propria vita

23 maggio 2024
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LIVORNO. Si è tuffata in acqua nonostante il mare mosso, rimanendo “prigioniera” della risacca. E la stessa sorte è toccata ai due uomini, fra il poliziotto quarantaseienne livornese Federico Galli, che hanno tentato di soccorrerla. Anche se tutti, per fortuna, stanno bene.

Sono stati momenti di apprensione quelli vissuti nella mattinata del 22 maggio nella spiaggetta accanto al Gabbiano, vicino alla Rotonda di Ardenza, dove diverse persone di passaggio hanno dato una mano affinché tutto si concludesse per il meglio. L’allarme è scattato poco dopo le 10, quando una bagnante italiana – non livornese, secondo una prima ricostruzione – si è incamminata verso gli scogli, dove inizia la risacca, per poi buttarsi in acqua. Senza riuscire a tornare indietro. «Stavo camminando con mia moglie e intorno alle 10, passando davanti alla spiaggetta della Rotonda, un anziano mi ha chiesto aiuto per una ragazza che non riusciva a tornare a riva a causa delle onde – racconta il poliziotto in servizio per la questura di Livorno – Mi sono tuffato per primo, ma la risacca ci impediva di tornare indietro. Lei era stanca e riusciva solo a stare a galla: si sono buttati altri tre, compreso un atleta, ma finché non ci hanno portato una corda non siamo riusciti a tornare fuori tutti. Ci hanno portato all’ospedale perché né io, né gli altri due, stavamo bene».

La corda è stata presa dalla giostra vicina, con il proprietario che l’ha subita resa disponibile, attaccandoci un bastone all’estremità. Sul posto, oltre a una squadra dei vigili del fuoco, sono intervenuti i volontari sulle ambulanze delle Misericordia di Antignano e Montenero, che hanno accompagnato in ospedale i tre, per fortuna in condizioni di salute non preoccupanti. Sono sempre rimasti coscienti e nel corso della giornata sono stati dimessi.
 

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