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Livorno

Scuola e vandalismi

Bagno allagato, studenti livornesi puniti: «Meno intervalli e carta igienica razionata»

di Luca Balestri
Bagno allagato, studenti livornesi puniti: «Meno intervalli e carta igienica razionata»

Dopo la bravata di alcuni il preside è corso ai ripari con una circolare: «Non è la prima volta». E in classe i professori stanno portando avanti attività educative per far capire l’errore

16 maggio 2024
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LIVORNO. Gli studenti allagano i bagni e il preside li punisce. La ricostruzione di quello che è accaduto è nell’ultima circolare emessa da Antonio Manfredini, dirigente scolastico delle scuole medie Michelangelo titola così: “Misure a contrasto dei ripetuti atti di danneggiamento dei bagni della sede centrale”. Il motivo del nuovo atto? Il fatto che alcuni studenti, la settimana scorsa, abbiano fatto un uso scorretto dei bagni scolastici.
Il provvedimento
«La nostra non è una circolare punitiva. Abbiamo voluto mettere al corrente i ragazzi e i loro genitori rispetto a dei nuovi accorgimenti per l’utilizzo del bagno», specifica il preside. Quella che hanno fatto i ragazzi delle Michelangelo è una bravata, da adolescenti. Durante una mattinata, infatti, i ragazzi hanno sprecato interi rotoli di carta igienica e di carta per asciugarsi le mani gettandoli nei water della scuola. Non sono stati intasati i water dei bagni situati a piano terra nella zona terminale del corridoio destro della sede centrale della scuola Michelangelo. Ma poco c’è mancato. «Il danno principale non è stato alle strutture del bagno. È stato il lavoro indebito che hanno dovuto fare le collaboratrici scolastiche per pulire in profondità i water il danno che abbiamo ottenuto con quest’azione», continua il preside.

Le conseguenze

Ma quindi la circolare emessa dal dirigente quali nuove misure prevede? Visto che l’episodio di qualche giorno fa non è stato che l’ultimo –le segnalazioni da parte delle collaboratrici scolastiche ci sono state durante tutto l’anno che sta finendo-, per le sole classi che si trovano nel corridoio dei bagni presi di mira, ci saranno delle nuove regole. La prima è che gli studenti non potranno uscire dall’aula se non espressamente autorizzati dagli insegnanti, durante la prima ricreazione. E se è vero che fino a qualche giorno fa gli intervalli previsti per dare riposo ai ragazzi erano due, le nuove misure prevedono che la seconda eliminazione non venga più concessa agli alunni e alle alunne. Cambiano anche le modalità con le quali si potrà utilizzare il materiale per l’igiene intima. Infatti, gli studenti autorizzati ad andare in bagno, possibilmente durante la prima ricreazione e non più di uno per volta, troveranno quanto necessario per la propria igiene presso il banco delle collaboratrici scolastiche, cui dovranno riconsegnare quanto non utilizzato una volta usciti dal bagno. Ma le misure successive, tuttavia, non sono le uniche adottate per far capire agli adolescenti delle Michelangelo che un buon utilizzo degli spazi pubblici è anche e soprattutto una questione di rispetto per gli altri ma anche per sé. È per questo che i docenti della scuola, nell’ambito delle ore di educazione civica, continueranno a sensibilizzare gli studenti sull’importanza del rispetto degli ambienti scolastici.

L’obiettivo

Nell’ottica della circolare e quindi della scuola, questo servirà al fine di «evitare che il comportamento incivile di alcuni pochi ineducati finisca per avere conseguenze anche sulla maggioranza degli alunni e alunne». Ma se è vero che questi episodi incresciosi attirano l’attenzione sull’istituto, è altrettanto vero che «la maggior parte dei nostri ragazzi si comporta bene. Magari troviamo qualche scritta poco simpatica sui muri, soprattutto nei bagni –dice Manfredini-. Ma i ragazzi sono in una fase di maturazione, e bisogna trasmetter loro una buona educazione. Pensare che, soprattutto a quest’età, si possa andar a scuola già sapendo come ci si comporta, è come immaginare che chi arriva in ospedale sia già guarito». Insomma, il preside nel corso degli anni ha visto di peggio a scuola rispetto all’ultimo episodio, ma non si deve comunque far passare che non succeda niente: secondo il regolamento d’istituto, se viene accertato che un alunno abbia materialmente danneggiato la scuola, sono i genitori del ragazzo a pagare il danno. «In questo caso non c’è stato un danno economico quantificabile alla scuola. La classe a cui appartengono gli alunni è stata facilmente individuata, e i professori stanno portando avanti delle attività educative per far capire l’errore», conclude il dirigente.

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