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Livorno, maxi rissa alla partita di calcetto: «Il campo trasformato in un ring»

di Stefano Taglione
Livorno, maxi rissa alla partita di calcetto: «Il campo trasformato in un ring»

Il caos scoppiato tra una squadra di livornesi e una composta da georgiani

15 maggio 2024
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LIVORNO. Dovevano affrontarsi a calcetto. Invece, in pochi minuti, l’incontro si è trasformato in un match di pugilato e il campetto di Coteto in un ring. Caos poco dopo le 20 di lunedì scorso al “Nuovo Centro” di via Campania, proprio davanti alla caserma dei vigili del fuoco, dove un gruppo di livornesi durante la semifinale di un torneo di calcio a cinque si è picchiato con gli avversari, la gran parte giovani georgiani, provocando l’ira dei loro familiari che, dall’esterno delle reti, hanno cercato in tutti i modi di entrare nel terreno di gioco per farsi giustizia da soli.

I responsabili della struttura hanno fatto di tutto per evitare una seconda rissa, chiudendo i cancelli e lasciando fuori i parenti. Riuscendoci. Poi, i livornesi, per paura di una vendetta hanno chiamato il 112 e sul posto sono intervenute due volanti della polizia di Stato e altrettante pattuglie dei carabinieri, con i genitori e i loro figli – coloro che avrebbero avuto la peggio – già fuggiti. «So che l’arbitro ha preso provvedimenti nei confronti di tre persone – commenta uno dei responsabili del “Nuovo centro”, Paolo Baronetto – e anche noi procederemo col pugno duro: chi ha picchiato questi ragazzi qua non metterà più piede. Noi abbiamo fatto il possibile per evitare lo scontro fra i genitori dei giocatori georgiani e i livornesi e ci siamo riusciti. Per fortuna il pubblico non ha capito in tempo dove si trovasse il cancelletto di accesso al campo, quindi mio figlio Gabriele lo ha chiuso evitando il contatto. È il nostro lavoro: noi siamo qui per questo».

In quel momento in Coteto era in corso un torneo amatoriale, con diverse partite, mentre in un’altra parte del centro l’inaugurazione del memorial “Simone Brilli”, dedicato al calciatore diciassettenne scomparso dieci anni fa. Un fiore all’occhiello, il Nuovo Centro di Coteto, dove i disordini non sono certo una costante e dove le persone si vogliono divertire: «È la prima volta che succede una cosa del genere», rimarca Baronetto, deluso per quanto accaduto e preoccupato per l’impatto negativo della rissa stessa.

All’arrivo delle forze dell’ordine, i familiari e i giocatori georgiani, erano spariti. «Qualcosa di molto singolare – prosegue Baronetto – tanto che i livornesi nemmeno dopo volevano uscire perché avevano paura che li aspettassero per la strada. La reazione dei parenti è umana, non credo che faccia piacere a nessun genitore vedere il proprio figlio preso a pugni o calci. La rissa penso avrà riguardato tre persone in una squadra e tre nell’altra, ma io non lo so con certezza perché non c’ero. Sicuramente queste persone hanno dei problemi, perché certe cose non devono accadere, noi le condanniamo con forza. Era un torneo amatoriale, bisognava solo divertirsi. Sono contento che il direttore di gara li abbia squalificati».

La rissa sarebbe avvenuta per motivi di gioco e nessuno è stato portato via in ambulanza: «Cose che possono accadere anche per la strada – conclude Baronetto – invece sono successe qui, siamo molto amareggiati». 


 

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