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«Otto colpi in tre mesi»: a Livorno i carabinieri arrestano una coppia - I nomi

di Stefano Taglione
La facciata dell'Iti Galilei
La facciata dell'Iti Galilei

Hanno assaltato auto, negozi e due scuole, utilizzando anche uno dei bancomat rubati. Il colpo più consistente all'Iti Galilei, dove sono stati rubati dieci computer portatili

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LIVORNO. Avrebbero messo a segno otto furti in soli tre mesi. Sulle auto, negli impianti sportivi e perfino – secondo l’accusa – all’Iti Galilei. È per questo che i carabinieri hanno arrestato il trentottenne tunisino Mehdi Ben Zidi e la cinquantunenne livornese Alessandra Porcu. La coppia, che abita nella zona di via Garibaldi, è stata accompagnata in carcere, lui alle Sughere – dove in realtà era già detenuto per altri fatti – e lei al “Don Bosco” di Pisa. Le indagini dei carabinieri, scattate a metà febbraio, «hanno consentito di ricostruire in maniera dettagliata le dinamiche criminali degli indagati, riuscendo a raccogliere a loro carico i gravi indizi di colpevolezza che hanno determinato l’emissione, per entrambi, dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere».

I colpi

Gli accertamenti hanno avuto inizio il 17 febbraio, «quando i due indagati – spiegano dal comando provinciale dell’Arma – sono stati notati in atteggiamento sospetto da un custode di un impianto sportivo che, vedendoli aggirarsi furtivamente nella struttura, li ha seguiti ed è riuscito a immortalarli mentre stavano rompendo il finestrino di una Fiat Panda parcheggiata fuori per impossessarsi di una borsa. Vista la scena l’impiegato ha allertato la vittima, che nella giornata successiva ha fatto denuncia. Il 18 marzo la stessa coppia è stata vista vicino alla scuola elementare di “Villa Corridi”, intenta a infrangere il finestrino di una Bmw posteggiata e rubando uno zainetto scolastico». In questo caso un testimone ha scattato loro una foto, consegnandola agli inquirenti, che li hanno riconosciuti. «Le immediate e approfondite indagini – riepilogano gli investigatori, nell’inchiesta coordinati dalla pm Alessandra Fera – hanno consentito di accertare che i due, dopo aver commesso il furto, si erano allontanati su uno scooter rubato due giorni prima. Il giorno seguente, il 19 marzo, è stato scoperto un altro colpo: entrambi sono stati notati da una delle vittime mentre si davano alla fuga dopo aver infranto il vetro della sua auto, rubando una borsa».

Il raid nella scuola

Il 27 marzo l’assalto all’Iti Galilei, con la coppia ripresa dalle telecamere «mentre, dopo essersi introdotta all’interno – scrivono i militari – era intenta a rubare dieci computer portatili. Il successivo 4 aprile i due sono stati notati da un carabiniere libero dal servizio, mentre si allontanavano da un’auto. Avvicinatosi, il militare, si è reso conto che i due avevano forzato il lunotto posteriore e, immediatamente, si è attivato per contattare il proprietario che, giunto sul posto, ha confermato l’avvenuto furto di alcune fra borse e indumenti. Sempre nello stesso giorno i due si sono introdotti nel parcheggio di un’azienda, dove hanno rubato un monopattino elettrico». Nella mattinata dell’11 aprile, inoltre, «la coppia si è introdotta negli spogliatoi di un negozio dove, forzando alcuni armadietti, è riuscita a impossessarsi delle borse di due donne. Nel frangente una delle due, denunciando il tutto, ha riferito oltre al patito furto della borsa, anche di avere subito un ammanco di denaro con l’illecito utilizzo del bancomat contenuto nella borsa con la quale i due avevano effettuato alcuni acquisti». Dalle indagini dei carabinieri «è poi stato accertato – proseguono i militari – che anche questi acquisti erano opera dei due indagati, facilitati dal fatto che il circuito bancario solitamente non richiede l’uso del pin per effettuare spese di modico importo»

Furto di un motorino

Dalle indagini è emerso inoltre che Ben Zidi, da solo, «avrebbe commesso delitti contro il patrimonio e in particolare, il 16 marzo, è stato riconosciuto attraverso l’analisi delle registrazioni di videosorveglianza come autore del furto di un motorino all’interno di un garage». Il 19 marzo, invece, è stato denunciato per indebito utilizzo di strumenti di pagamento, «poiché ha utilizzato una carta prepagata a lui non intestata per effettuare degli acquisti». La donna, dopo il primo arresto del compagno, «il 6 aprile si è introdotta da sola in un impianto sportivo in cui si è appropriata delle chiavi di un’auto riposte in uno spogliatoio».

La droga

Quando Porcu è stata arrestata i carabinieri l’hanno trovata con un grammo di crack e marijuana, nonché con un coltello e un martelletto frangivetri (solitamente in dotazione di sicurezza negli autobus) per i quali è stata denunciata per i reati di porto abusivo di armi o oggetti atti ad offendere e possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli, oltre a essere segnalata alla prefettura per consumo personale di stupefacenti.l

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