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Livorno e i 150 anni della congregazione che gestisce l'istituto Santa Caterina, prima scuola dei bimbi poveri e poi Rsa

Livorno e i 150 anni della congregazione che gestisce l'istituto Santa Caterina, prima scuola dei bimbi poveri e poi Rsa

La struttura di viale Italia fu aperta da un gruppo di suore provenienti da Siena

15 aprile 2024
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Livorno Una grande struttura sul lungomare di viale Italia, defilata e nascosta al traffico e ai passanti. Al civico 181, sul lato opposto della Terrazza Mascagni, c’è un pezzo di storia cittadina. È la Rsa Santa Caterina da Siena, realtà privata ed eccellenza sul territorio, che ospita 45 anziane, curate da un personale di 35 persone, più tre rappresentanti della Congregazione Sorelle dei Poveri di Santa Caterina da Siena.

Una Congregazione (fondata dalla “Beata” Savina Petrilli) che compie 150 anni, e per la prima volta li festeggia, aprendosi alla città. Un rapporto con Livorno che parte da lontano.

«Verso il 1885 il cardinale di Siena, che era un grande benefattore della nostra congregazione, capì che Savina era ammalata e le consigliò di spostarsi in una zona marittima per recuperare la salute – racconta suor Sunitha, direttrice dell’Istituto –. Lei arrivò a Livorno, con un piccolo gruppetto di suore e alunne con le quali viveva. Aveva bisogno di un posto dove abitare e si rivolse al vescovo della città, mons. Mattioli, che, ammalato anche lui, abitava una parte di questa villa».

Una villa in vendita

«Ma lei soldi non ne aveva, così la provvidenza di Dio ci mise del suo. Dietro la villa c’era una casetta, quasi diroccata, piena di infiltrazioni, senza letti, una sorta di piccolo oratorio, e nel 1901 vi si trasferì, con tanto sacrificio e coraggio». I proprietari, nel frattempo, volevano vendere la villa perché fosse trasformata in scuola nella zona di San Jacopo: un progetto difficile.

«All’epoca per bambini poveri era negata la possibilità di istruzione: ma Savina si impegnò a fondo per cambiare le cose, con chi di dovere, e ottenne questo permesso. La gente cominciò ad avvicinarsi, e sin dalla prima ora, c’erano già un centinaio di bambini».

L’impresa

«Partendo da zero, grazie agli aiuti, alle donazioni dei benefattori e ai sacrifici, riuscì ad acquistare l’immobile e realizzare il progetto scolastico». La scuola è andata avanti fino al 1996.

La casa di riposo, è nata parallelamente nel 1970, per persone autosufficienti. Dal 2018 “Santa Caterina da Siena” è diventata RSA convenzionata da Asl e accreditata dalla Regione.

La Rsa

«Il rapporto tra ospiti e personale, numericamente, è davvero efficace, per una cura perfetta – spiega Massimo Galleni, un collaboratore –. Le suore sono 3, ma fanno il lavoro di sei, operando h24, sono sempre disponibili. Vivono di una piccola pensione e non possono toccare un euro delle rette. Tutto quello che entra viene investito nella gestione delle spese».

All’interno c’è anche una grande cappella per celebrare la messa, architettonicamente interessante: al muro è affissa una targa che ricorda il passaggio dell’allora Cardinale Joseph Ratzinger (divenuto poi Papa Benedetto XVI): il 12 marzo del ’96 fu protagonista di un incontro sulla figura sacerdotale, e successivamente celebrò l’eucarestia.

Suor Sunitha arriva in città nel 2016. «La madre generale vede le necessità di ogni istituto – racconta –. Vivevo a Genova, venni chiamata. Ero sempre stata in contatto con i giovani, il pensiero di operare in una casa di riposo, mi sconvolgeva. Ma ho trovato sin da subito un grande spirito di famiglia. Ogni giorno ci chiamano per entrare, c’è una lista di attesa molto lunga. Le signore sono attive: ci sono fisioterapisti, attività, mattina e pomeriggio, sempre a fare cose, spesso vengono i bambini ad animare, una comunità molto viva».

I festeggiamenti

I festeggiamenti, per l’anniversario, cominciano il 15 aprile con una “Novena” (nove giorni) di preparazione alla Celebrazione Eucaristica Solenne del 24 aprile, presieduta da Monsignor Simone Giusti (molto legato a questa realtà); la giornata prevedere inoltre le testimonianze di ospiti, parenti ed ex alunni, e l’intervento del coro “Meraviglia di Dio”. Nei giorni della “Novena”, oltre alla preghiera, ci saranno interventi illustri per raccontare aspetti dell'intensa vicenda biografica della "Beata" Savina Petrilli. Sabato 20 aprile saranno presenti per un saluto il sindaco Luca Salvetti, l’assessore Andrea Raspanti e il consigliere regionale Francesco Gazzetti. Gli eventi avranno luogo sulla terrazza bassa dell’Istituto, e sono aperti a chi ha piacere di partecipare.

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