Il Tirreno

Livorno

Città e futuro

Nuoto, Livorno diventa Centro federale: accordo di nove anni tra Comune e Fin

di Simone Fulciniti
Nuoto, Livorno diventa Centro federale: accordo di nove anni tra Comune e Fin

L’amministrazione risparmierà 400mila euro a stagione. A salutare l’accordo Sara Franceschi e Gabriele Detti. I timori per chi fa nuoto libero. Salvetti: «Nessuna realtà sarà messa in discussione»

25 marzo 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Livorno diventa centro federale di alta specializzazione delle discipline acquatiche. Grazie ad un accordo di cooperazione tra il Comune e la Fin (Federazione Italiana Nuoto), per la gestione diretta delle piscine Camalich-Neri e Bastia. Un accordo che durerà nove anni (cominciando da settembre, ma forse prima), e che permetterà alle casse comunali un risparmio di ben 400mila euro a stagione. Un accordo che, nonostante i timori di chi le piscine le frequenta, magari da semplice appassionato del nuoto libero, , non cambierà di una virgola la situazione vigente, anzi, tenderà a migliorarla sensibilmente. Per presentare questa importante novità nella sala delle Cerimonie ci sono oltre al sindaco Luca Salvetti, anche Andrea Pieri, vice presidente Fin, Antonello Panza, segretario generale Fin , Simone Cardullo, presidente Coni Toscana. «Nel 2019 - dice Salvetti- le piscine comunali erano in un quadro di assoluto disorientamento: con un gestore in grossa difficoltà, che poi ha passato il testimone. Dunque è arrivata la pandemia. Non riuscivamo a capire come uscire dalla situazione e tutelare gli utenti delle piscine livornesi, i cittadini comuni, gli atleti di spicco, e i lavoratori interni. La soluzione è stata pensare il futuro con la federazione. Nel frattempo abbiamo deciso con gli appalti di servizio di mantenere le piscine aperte». Questo format collaborativo è già attivo con successo in numerose città, buon’ultima Napoli. «La federazione - spiega Panza - ha sperimentato con altri comuni progetti simili a quelli che stanno partendo su Livorno. Accordo di cooperazione è un termine fondamentale. Il nostro approccio è di supporto, aiuto: questi impianti hanno la funzione di servizio a utenza e territorio, certo, ma anche l’obbligo di essere patrimonio dell’agonismo». A salutare la novità ci sono nomi illustri del nuoto livornese, e toscano: Sara e Stefano Franceschi, Gabriele Detti, Stefano Morini, solo per fare qualche esempio. Ma anche rappresentati di società locali, interessate a saperne di più sulla nuova gestione. Il sindaco tranquillizza. «La fruizione delle piscine di Livorno ha sempre avuto caratteristiche precise - sottolinea-. Noi abbiamo messo in chiaro che in questa operazione nessuna realtà, amatori, anziani, bambini, nuoto libero, squadre sportive dilettantistiche, persone con disabilità, insomma, ribadisco, nessuna venga messa in discussione. Lo abbiamo ricordato a tutti anche in consiglio comunale, e a chi, in maniera strumentale, sosteneva che l’accordo avrebbe scardinato punti certi: questo non avverrà. Niente verrà modificato. La gestione crescerà in qualità generale, senza controindicazioni. Questo è nelle carte e nella testa del sindaco». Gli fa eco Panza. «L’accordo di collaborazione, si differenzia dalla concessione proprio per questo. Le parti devono realizzare entrambe le proprie finalità specifiche: sociali, locali, territoriali, mantenendo gli spazi che sono storicamente assegnati. Ed è ovvio che la federazione sostiene, tutela e implementa il perfezionamento tecnico portando all’interno delle strutture un centro federale di alta specializzazione, che completa quella funzione che gli impianti avevano e continueranno ad avere». A garanzia che gli obiettivi prefissati vengano conseguiti, c’è un organismo paritetico composto da comune e federazione, che ha il compito di vigilare.

Primo piano
La tragedia: la ricostruzione

Rogo al poligono di Galceti, le vittime hanno provato a domare le fiamme con l’estintore: chi sono, cos’è successo e le testimonianze

di Paolo Nencioni