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«La mia auto rubata per spacciare»: la storia incredibile di un'anziana "detective" di Livorno che scova il ladro di notte

di Stefano Taglione

	A sinistra l'auto rubata all'anziana
A sinistra l'auto rubata all'anziana

La donna ha perfino rischiato di essere investita mentre provava a recuperare il mezzo: «A bordo c'era un uomo che “sfanalava”»

24 febbraio 2024
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LIVORNO. Prima, mentre stava facendo la spesa all’Eurospin di viale Ippolito Nievo, le hanno rubato la borsa, con all’interno documenti, soldi e pure le chiavi (sia di casa, che della macchina). Poi, mentre stava sostituendo la serratura del suo appartamento di viale Petrarca proprio per scongiurare eventuali furti, le hanno portato via l’auto dal parcheggio condominiale, aperto con il telecomando contenuto, purtroppo, sempre nella borsa.
La storia
Ma non è finita qui. Perché Gabriella Cotugno – una pensionata livornese di 79 anni – la sua macchina, una Dacia Sandero Stepway bianca, pochi giorni dopo se l’è ritrovata davanti nel posteggio della Pam, in piazza Saragat, con a bordo una persona di colore che «stava spacciando droga». «È incredibile – racconta la signora, che ha pubblicato su Facebook vari messaggi per cercare di ritrovare la sua auto, chiedendo aiuto alla cittadinanza – perché chi era alla guida, pensando che evidentemente io fossi una cliente, mi ha pure acceso i fari abbaglianti a intermittenza per vendermi una dose, i carabinieri almeno mi hanno detto che funziona così quando fanno certi segnali. Io, per tutta risposta, mi sono avvicinata e ho iniziato a battere i pugni sul vetro anteriore, ma lui ha ingranato la retromarcia ed è scappato verso il rione di Shangai». Ha rischiato di essere investita, l’anziana, «ma nel cuore avevo la speranza di recuperare la mia macchina – prosegue – e da una parte la soddisfazione che, seppur rubata, fosse ancora a Livorno. Purtroppo avrei dovuto restare calma e chiamare immediatamente il 112, ma non ce l’ho fatta. Ho provato a recuperarla, senza esito, poi ho chiamato la centrale di emergenza e in effetti i carabinieri sono arrivati dopo cinque minuti, ma era troppo tardi».
L'appello
Gabriella ha quindi diffuso un messaggio su Facebook per cercare di recuperare il mezzo, per lei l’unico per spostarsi, con tutti i dati utili: «Chi lo vede – spiega – contatti subito il 112, spiegando che io autorizzo le segnalazioni, se dovesse servire. Così mi potete aiutare». La targa, di cui autorizza la pubblicazione sul Tirreno, è FS610MA (la macchina è quella nella foto a corredo dell’articolo ndr). La denuncia è stata presentata nei giorni scorsi, dato che il furto risale alla notte fra il 5 e il 6 febbraio (il giorno dopo l’episodio dell’Eurospin). «Quando sono andata a denunciare il furto della borsa – racconta la donna – ho pregato gli investigatori di scaricare al più presto le immagini del punto vendita, che è provvisto di telecamere, dato che ogni 48 ore vengono cancellate. Purtroppo, a quanto ho capito, non hanno fatto in tempo a farlo, così il ladro rischia di restare impunito». Gabriella, già sconvolta per il furto in sé, adesso si muove con grande difficoltà. «La Sandero era l’unico mezzo che possedevo per spostarmi – le sue parole – dato che ho una bici elettrica, ma quando piove è impossibile utilizzarla. Ora vado a fare la spesa accanto a casa, al Penny market di viale Petrarca, e per il resto del tempo non mi posso muovere. Sono ancora in gamba, è vero, ma senza un mezzo è molto difficile spostarsi, io l’autobus preferisco non prenderlo».
La ricerca di notte e la scoperta
La notte, in ogni caso, Gabriella si trasforma in 007. Perché in compagnia di amici pattuglia da giorni i quartieri nord della città alla ricerca della Dacia. «Quando l’ho incrociata in piazza Saragat – racconta – ero con un conoscente. Non abbiamo potuto inseguirla, perché il ladro è scappato di gran carriera. Mentre io battevo forte i pugni sul vetro lui ha ingranato la retromarcia, ha superato il cordolo, ed è fuggito. Fra l’altro a un certo gli si era pure spento il motore, ma è ripartito. Ho solo notato che è una persona di colore, credo giovane, ma di notte a quell’ora si vedeva male...». I suoi pattugliamenti continueranno. «Secondo me – conclude – la macchina di giorno sta parcheggiata da qualche parte nei cortili dei condomini, non saprei ovviamente dove, ma penso nei quartieri nord. La notte, invece, chi la guida va in giro a spacciare. Io lo seguirò. Giorni fa, un conoscente, mi ha detto di aver incrociato la Sandero su viale Italia: spero che con tutte le telecamere che ci sono a Livorno la polizia o i carabinieri possano ritrovarla, magari in buone condizioni. Quando l’ho vista io, per fortuna, lo era ancora».

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