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Livorno, bottega chiusa per l’orologiaio: «Non ho trovato successori»

di Claudia Guarino
Oreste Vaglini nel suo laboratorio qualche anno fa (Foto di Franco Silvi)
Oreste Vaglini nel suo laboratorio qualche anno fa (Foto di Franco Silvi)

Vaglini ha lavorato ad Antignano per 41 anni, ora è in pensione

10 febbraio 2024
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LIVORNO. La testa china sulla lente e lo sguardo fisso sul quadrante. E le mani che, con maestria, muovono gli ingranaggi, fino a che tutto torna al suo posto. Fino a che quell’inconfondibile ticchettio riprende a fare eco tra le pareti del laboratorio. Oreste Vaglini ha lavorato per più di quarant’anni come artigiano. Prima ancora faceva il rappresentante di orologi. È pensionato da poco più di un mese e, andato via lui, la bottega di piazza Ero Gelli, ad Antignano, ha chiuso i battenti definitivamente. «Non ho trovato nessuno a cui lasciare l’attività», racconta Vaglini, che se n’è fatta una ragione e adesso si dedica alla sua passione per la vela.

Bottega storica

Ma il suo è stato uno dei negozi storici della città. «Prima di avere il negozio facevo il rappresentante di orologi – racconta Vaglini –. A un certo punto, però, mi sono stancato di andare in giro per il mondo». E così si è fermato e ha iniziato a plasmare lui, gli orologi, oltre che a venderli stando dietro al bancone. «Nel 1982 ho aperto il negozio ad Antignano, nel fondo dove prima lavorava un sarto che presi in affitto». Visto il suo precedente lavoro, non ha fatto grossa fatica a farsi un giro di clienti, «anche perché vivevo nel quartiere dalla fine degli anni Sessanta e mio padre era il vinaio di Antignano. Per il resto mi sono arrangiato». Diventando, in breve tempo, il punto di riferimento di appassionati e collezionisti. Di Antignano e non solo. Oreste Vaglini ha riparato e venduto orologi di ogni tipo e di tutte le dimensioni. Antichi e moderni. Lavorando in città per più di quarant’anni.

La pensione

L’ha fatto con passione fino alla pensione, arrivata il 31 dicembre del 2023. «Pensavo di lasciare già da un po’ di tempo – racconta – e purtroppo non ho mai avuto la possibilità di insegnare il mestiere a qualcuno che avrebbe potuto sostituirmi. Un po’ perché non era possibile pagare un apprendista, un po’ perché non ci sono tante persone affidabili su cui poter contare». Dunque, andato in pensione lo storico titolare, la saracinesca è rimasta abbassata. Lui, comunque, continua ad andare per la maggiore. «La gente continua a chiedere di me e a domandarmi di riparare i loro orologi, ma sinceramente ho smesso».

Negozio chiuso

Ma lo storico orologiaio di Antignano, dopo tanti anni passati in bottega, non si annoierà adesso che non deve più riparare orologi tutti i giorni? «Non penso. È giunto il momento che io mi dedichi alle mie passioni, per esempio la vela e il volontariato». E mentre la bottega dell’orologiaio è sparita per mancanza di successori, l’orologiaio si sta dedicando, tra le altre cose, a sistemare gli scatoloni accumulati negli anni. «Non ha idea di quante cose ci siano nel fondo. Alcune non lo ricordo neanche io, altre le cerco e non ho idea di dove siano finite. Sembra di fare la caccia al tesoro».

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