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Darsena Europa a Livorno: «Entro il 2025 la gara», ecco le tappe del piano da 450 milioni

di Stefano Taglione
Darsena Europa a Livorno: «Entro il 2025 la gara», ecco le tappe del piano da 450 milioni

L’annuncio del presidente dell’Authority Luciano Guerrieri: a primavera i lavori in mare

09 febbraio 2024
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LIVORNO. Entro primavera 2024 l’avvio delle opere marittime e fra la fine dell’anno e la prima parte del 2025 la gara per aggiudicare al privato la realizzazione e la gestione della Darsena Europa. Il futuro del porto di Livorno sarà scritto nei prossimi mesi, con l’immensa area container che sta sempre più prendendo forma e ora, nei piani dell’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno settentrionale, «si avvia a decollare definitivamente». Un investimento di almeno 450 milioni che consentirà, anche grazie ai fondali che scenderanno a 17 metri di profondità, l’arrivo di navi ben più grandi e di crescere rispetto ai circa 700.000 contenitori movimentati.
«L’idea – spiega il presidente dell’ente, Luciano Guerrieri – è procedere con le due cose in parallelo: da una parte i lavori di nostra competenza, che a terra sono da tempo già iniziati, dall’altra con il bando pubblico per stabilire chi si occuperà del terminal contenitori. Presto, in mare, ci saranno tantissimi mezzi al lavoro. Il cantiere è già aperto, le imprese vincitrici dell’appalto lavorano sul consolidamento della colmata e abbiamo superato molti ostacoli, fra cui la valutazione di impatto ambientale, e quando sento discorsi proiettati al passato e incentrati sui ritardi accumulati nella progettazione e realizzazione dell'opera un po’ mi stupisco, perché ora veramente ci siamo e il progetto sta decollando. Noi – prosegue Guerrieri – rispetteremo il cronoprogramma, che intendiamo realizzare nel più breve tempo possibile. Sarà un’opera rivolta al futuro, che guarda verso un orizzonte di oltre 50 anni. La stiamo costruendo pensando ai cambiamenti climatici che ci saranno, ad esempio all’innalzamento del livello del mare».
L’intenzione di Guerrieri è concludere le opere di competenza pubblica entro il primo semestre del 2027. Ben prima di quella data sarà aggiudicata anche la gara per la gestione dell’area, che potrà garantire una maggiore movimentazione dei container rispetto ai livelli attuali. A quel punto anche altre tipologie di traffico potranno godere di maggiore spazio, con la geografia del porto potenzialmente rivoluzionata. «Il privato – prosegue Guerrieri – verrà necessariamente coinvolto anche per i lavori futuri. Possiamo ragionare anche in un’ottica di Darsena Europa pronta a step e non in un’unica soluzione. Al momento ci concentriamo sulle opere a mare che inizieranno presto, mentre a livello di logistica terrestre abbiamo già provveduto a realizzare il piano del ferro e il piano della viabilità di cintura. L’obiettivo è garantire una gestione ottimale per l’accessibilità e il trasferimento delle merci in transito».
Il presidente dell’Autorità di sistema portuale coglie l’occasione per fare alcune considerazioni sulle valutazioni dell’imprenditore Giulio Schenone, che nei giorni scorsi proprio in un’intervista al Tirreno aveva definito il nostro porto «il più litigioso dove io abbia mai lavorato», rammaricandosi poi del progetto Darsena Europa per il quale, tramite Tdt di cui era socio al 5% prima della vendita a Grimaldi, aveva inviato proprio all’Authority nel 2018 una proposta di project financing che fu bocciata. «All’epoca io non ero qui, quindi non conosco i fatti di allora – le parole di Guerrieri – ma sono questioni che reputo ormai superate, visto che ora parliamo di un terminal in fase di costruzione. Il progetto è già decollato e riscontro un interesse da parte del mercato». Mentre sulla litigiosità degli operatori il presidente spiega che «queste sono questioni che si sono attenuate rispetto al passato. I contenziosi ci sono, ma l’atteggiamento dell’Autorità e un diverso approccio di molti dei protagonisti della vita portuale hanno fortemente mitigato questo aspetto».
Per il futuro del porto Guerrieri è fiducioso: «Rimarremo una realtà “multipurpose”, che manterrà tutte le tipologie di traffico – conclude – abbiamo il vantaggio di avere con noi i più grandi armatori italiani, come Msc, Moby e Grimaldi». Quest’ultimo ha acquisito da poco Tdt: «Da loro ho ricevuto più volte rassicurazioni sul prosieguo dell’attività dei container, che mi auguro verrà confermata entro la fine dell’anno con la presentazione del piano di impresa».

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