Il Tirreno

Livorno

Il lutto

Livorno, il nuoto piange l’asso dei tecnici. «Addio Corrado, eri un gigante»

di Claudia Guarino
Qui sopra una foto  di Corrado Rosso
Qui sopra una foto di Corrado Rosso

A bordo vasca Rosso ha allenato i big. Lascia la compagna e tre figli

09 gennaio 2024
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LIVORNO. «È stato un insegnante e un maestro. Un gigante del nostro sport. Ogni giorno, d’ora in avanti, entrerò in piscina pensando a lui». Parla col cuore in mano Stefano Franceschi, tecnico federale e capo allenatore della Livorno Aquatics. Perché per lui è stato un amico, oltre che un punto di riferimento in vasca. Del resto Corrado Rosso ha formato campioni del calibro di Ilaria Tocchini. Ed era «forte, vero, leale e sportivo». È morto a 73 anni, dopo una malattia. E il nuoto tutto adesso si stringe attorno al suo storico allenatore.

Colonna portante

Rosso ha insegnato a nuotare a generazioni di giovani. L’ha fatto da tecnico delle società SA-FA Torino, Acquatica di Torino e Livorno Nuoto. Poi, nel 2013, è diventato allenatore in un centro federale turco. Instancabile a bordo vasca, Rosso guidava i suoi con la passione di chi getta il cuore oltre l’ostacolo. E con la preparazione di chi, giorno dopo giorno, ha imparato che «la fatica non è una malattia». Piemontese di nascita e di origini, Rosso era veterinario, ma il suo più grande amore era il nuoto.

Da Torino a Livorno

Ha allenato a Torino e, poi, a Livorno dal 2006 al 2012 prima di dedicarsi alla vasca oltreconfine dopo la morte della moglie Eliana. Negli ultimi anni era tornato a Livorno e guidava gli atleti in corsia fianco a fianco proprio con Franceschi.

Tecnico delle stelle

«Nelle ultime due stagioni, quando è rientrato dalla Turchia, è riuscito a dare tanto a tutto il nostro ambiente, in modo discreto e rispettoso riguardo soprattutto il mio modo di allenare – dice il capo allenatore della Livorno Aquatics –. Qualche mese fa mi disse: Stefano, il tuo metodo e pensiero sono un po’ diversi dai miei, ma continua su questa strada perché ti ha dato tanti successi». Da un po’ di tempo non stava bene, ma è sempre rimasto lì, nel suo ambiente: la piscina. Lì dove, negli anni, ha allenato Federico Turrini, Chiara Boggiatto, Martina De Memme, Stefano Rubaudo, Luis Alberto Laera e Gabriele Detti. «Corrado aveva un carattere duro. Forte. Vero. Leale e sportivo. Non era invidioso di niente e di nessuno. Il fatto di venire sul bordo vasca nelle ultime due stagioni gli aveva donato un’energia pazzesca e si era calato nel ruolo di collaboratore con umiltà e rispetto. Quasi ero in difficoltà, alle volte, a dirgli chi seguire e cosa fare. Corrado era un grande appassionato e conoscitore del nuoto. Un gigante del nostro sport».

L’addio

È morto ieri all’ospedale di Livorno. Lascia la compagna Cinzia e i tre figli Davide, Matteo e Niccolò. A cui vanno le condoglianze di tutta la Federazione italiana nuoto e anche di tutta la Livorno Aquatics: atleti, tecnici e dirigenti. Oggi la salma sarà esporta alla camera ardente dell’ospedale di Livorno, in viale Alfieri, in attesa che sia organizzato il funerale. «Porterò per sempre con me tutti i suoi insegnamenti lasciati negli anni e mi auguro di saperli di trasferire alle nuove generazioni – è il ricordo di Franceschi –. Ogni giorno, d’ora in avanti, entrerò in piscina pensando a lui, portando avanti la sua filosofia che la fatica non è una malattia. Ciao Corra».


 

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