Il Tirreno

Livorno

Il personaggio

Salvetti, Virzì, Bobo, Protti: a Livorno Paoli è il geniaccio dei Funko Pop labronici

di Francesca Suggi
Salvetti, Virzì, Bobo, Protti: a Livorno Paoli è il geniaccio dei Funko Pop labronici

Le immagini sono diventate virali, il 28enne: “Li ho sempre collezionati e li ho resi vivi grazie all’intelligenza artificiale e alla tecnologia”

28 dicembre 2023
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LIVORNO “Le maggior parte delle idee mi vengono grazie alla mia passione per il cinema e alla mia ossessione nell’osservazione di ciò che mi circonda”. Lui è Gianmarco Paoli, 28 anni livornese che rende viva la sua realtà attraverso l’Intelligenza Artificiale e la tecnologia tutta. 

L’ultima trovata sono i Funko Pop alla livornese. Come ci tiene a chiarire per evitare fraintendimenti, non sono pupazzi ma immagini. Così dalla sua testa, a colpi di clic e di App, sono venuti fuori il sindaco con la fascia Luca Salvetti, il grande del cinema italiano Paolo Virzì, il geniaccio della musica Bobo Rondelli. E ancora per gli appassionati amaranto c’è Igor Protti, c’è lo sceriffo, c’è la mitica Fiorella.

Insomma, Livorno e i livornesi per lui che Il Tirreno ha raccontato nelle settimane scorse per aver realizzato Livorno in stop motion e le serie Netflix ambientate a Livorno.

"Se i giochi della Play station fossero ambientati a Livorno? E se le locandine dei più famosi reality show se fossero ambientati a Livorno?”, da queste domande che fa a se stesso Paoli crea.

"Ad esempio l’idea dei pupazzini dei Funko Pop mi è venuta in mente perché ne ho sempre collezionati ed avendone uno davanti mi sono chiesto, chissà come sarebbero se fossero fatti sui personaggi più iconici di Livorno”. Ed ecco che le sue immagini sparate su Instagram diventano virali e fanno il giro del web. Per lui è una soddisfazione.

«Da quando ho scoperto come usare l’intelligenza artificiale per modificare le immagini, soprattutto le app, ho iniziato a dare spazio alle mia creatività. Prima mi sembrava di non avere i mezzi giusti per mettere in pratica le mie idee, e per via del lavoro ho sempre avuto poco tempo. Ho iniziato da poco», aveva raccontato al Tirreno nelle settimane scorso a proposito della sua Livorno in stop motion. E così continua a fare.

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