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Livorno, 600 famiglie aspettano da mesi il bonus idrico da Asa

di Flavio Lombardi
Le gallerie sotterranee dove passano le tubature per l'acqua
Le gallerie sotterranee dove passano le tubature per l'acqua

Da via del Gazometro spiegano che l’intoppo riguarda le utenze con contatori condominiali: «Ma stiamo risolvendo»

30 novembre 2023
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LIVORNO. «Da maggio sto aspettando l’erogazione del bonus idrico da parte di Asa». La denuncia, sul Tirreno di alcuni giorni fa, da parte di una nostra lettrice, Erica Ricci, ha aperto uno scenario inaspettato. Insieme a lei infatti sono circa seicento le famiglie livornesi che da mesi attendono di ricevere i fondi pubblici di sostegno per pagare le bollette dell’acqua. Si tratta di cifre importanti, in molti casi di diverse centinaia di euro. Una situazione ammessa dalla stessa Asa, che interpellata, promette il massimo impegno per giungere quanto prima alla liquidazione delle spettanze.

Il bonus

premesso che sono almeno due i contributi che vengono erogati alle famiglie con soglie di reddito Isee basse. C’è quella comunale e quella statale.

Quella comunale prevede che i nuclei familiari con uno o due componenti con soglia Isee pari o inferiore a 12. 500 euro (elevati a 20.000 se con 4 figli) abbiano diritto al 100% del rimborso dell’acqua mentre ad altri nuclei sia assegnato un contributo in misura percentuale, sino ad esaurimento dei fondi disponibili e in rapporto al numero di domande pervenute. La domanda doveva essere presentata entro il 16 giugno 2023.

Il bonus nazionale invece – quello al centro del caso – è regolato da Arera (l’autorità di regolazione per energia reti e ambiente) e prevede che i bonus sociali siano applicati direttamente nella bolletta dell’intestatario della fornitura diretta. Il bonus garantisce l’erogazione gratuita di 18, 25 metri cubi di acqua annui per ogni componente della famiglia (50 litri al giorno a testa). Senza importo fisso, in quanto le tariffe variano in base al gestore del servizio. Specificando che nel caso in cui il nucleo familiare usufruisca di una fornitura centralizzata (condominiale) viene riconosciuto l’intero importo alla famiglia disagiata una volta l’anno con diverse modalità. Una somma da pagarsi con assegno circolare intestato al componente del nucleo familiare che ha presentato la domanda e recapitato all’abitazione del richiedente. Nel sito Arera è specificato quanto segue: “Nel caso del bonus sociale idrico la ricerca della fornitura da agevolare è effettuata dal gestore idrico territorialmente competente, che dispone di circa 2 mesi per individuare tale fornitura e verificare che rispetti i requisiti di ammissibilità previsti dalla normativa. Nel caso di esito positivo di tali verifiche, il gestore è tenuto ad applicare il bonus sociale idrico nella prima fattura emessa nei confronti dell’utente finale”. Insomma è Asa che è tenuta a pagare.

Idea class action

Qui nasce l’inghippo che potrebbe portare anche ad una “class action” mossa nei confronti di Asa da parte di tutte le persone che aspettano di essere liquidate e che in attesa del rimborso a cui hanno diritto, intanto, quando arriva la bolletta, devono provvedere al pagamento dell’intero importo richiesto. La signora Ricci racconta: “Chi ha i requisiti certamente sono persone in difficoltà. Pensiamo che siamo pure prossimi al Natale e alcune centinaia di euro in tasca farebbero sicuramente comodo a tanti. I tempi per la liquidazione delle pratiche non sono ancora certi, mentre ci sentiamo ripetere che è subentrato un blocco del sistema. Mi domando per quanto ancora ci sarà da aspettare l’arrivo del postino. Il ritardo è davvero importante se pensiamo che l’ente nazionale preposto, già nel mese di maggio ha provveduto ad inviare i conteggi ad Asa per l’erogazione del bonus. Se si dovesse onorare l’impegno sforando nel 2024, sarebbe veramente una cosa brutta”.

Asa risponde

Asa, interpellata, ammette il ritardo, promettendo il massimo impegno per giungere quanto prima alla liquidazione delle spettanze e dà una spiegazione di ordine tecnico. «Abbiamo subito un significativo rallentamento perché si è dovuto provvedere a sottoscrivere una procedura con Arera concernente la privacy. Il rimborso di cui si parla e per il quale si registra un ritardo, riguarda la liquidazione di contatori condominiali». «La situazione è ormai risolta – spiega Asa –, ma adesso i nostri contabili devono iniziare i singoli conteggi. Ci vorrà un po’ di tempo però. Purtroppo, gli utenti di condominio per questo bonus, hanno una situazione diversa dall’utente singolo; a quest’ultimo nel caso abbia avuto riconosciuto il diritto, è stato corrisposto il rimborso immediato».
 

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