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Porto, la guerra fra Grimaldi e Msc ora si sposta in Darsena Toscana

di Stefano Taglione
Una panoramica di Darsena Toscana
Una panoramica di Darsena Toscana

Tdt, sfumato l’acquisto da parte di Msc, sarebbe nel mirino del gruppo napoletano. Il presidente dell’Autorità portuale, Luciano Guerrieri: «Il traffico dei container comunque resta lì»

30 novembre 2023
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LIVORNO. La guerra dei mari fra Grimaldi e Aponte, che con Msc è da tempo entrato nella flotta Moby con il 49% del capitale, ora si sposta sulla Darsena Toscana. TdT – il principale terminalista livornese dei container – era a un passo dall’essere acquistato da Mediterranean Shipping Company, ma poi l’offerta è stata ritirata (e non ripresentata) dopo i rilievi dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Ora, in porto, si sussurra di una trattativa in corso con il principale “nemico” dell’imprenditore svizzero, Grimaldi appunto, intenzionato a comprarsi Terminal Darsena Toscana sebbene operi in un settore completamente diverso: il traffico dei rotabili e non quello dei container (anche se alla radice, a poca distanza, il gruppo già opera con Sintermar).

TdT smentisce

TdT ora è del Gruppo investimenti portuali di Genova (Gip), controllato dai fondi Infracapital e Infravia. La società smentisce con forza qualsiasi trattativa con Grimaldi e pure il fatto di essere in vendita: il passaggio (poi saltato) per 120 milioni con Msc sarebbe nato da un interessamento spontaneo di Aponte, che ha contattato Gip intavolando la trattativa poi stoppata dall’abuso di posizione dominante individuato dall’antitrust a Livorno, dove Msc ha già acquisito Lorenzini e, indirettamente attraverso Moby, è anche in Porto 2000. Grimaldi, che non commenta la vicenda, d’altro canto crede molto in Livorno, uno scalo in posizione strategica per il traffico Ro-Ro con la Sardegna, e certo non ha alcun interesse a vedersi schiacciata dal “nemico”, per altro più grande di lei a livello mondiale. Quanto ci sia di vero nella trattativa, si parla di 80 milioni quindi 40 in meno di quelli messi sul piatto da Msc, non è chiaro: in ogni caso, anche fosse in fase avanzata, nessuna delle parti avrebbe interesse a uscire allo scoperto prima di un’ipotetica firma.

«Lì restano i container»

Impensabile, almeno nel breve periodo, che l’area della Darsena Toscana possa cambiare destinazione d’uso in Ro-Ro. Ammesso che ci sia la volontà di farlo, e così non è, significherebbe rivoluzionare il piano regolatore portuale e ci vorrebbero anni. «Per noi conta il carattere e la natura multiuso del porto di Livorno, i cui risultati sono quelli di un porto importante e leader sia nel settore del Ro-Ro, che su auto nuove, cellulosa e contenitori – spiega il presidente dell’Autorità portuale del Mar Tirreno settentrionale, Luciano Guerrieri – Noi vogliamo mantenere questo carattere di leadership anche negli altri traffici, come le crociere e quello passeggeri. In Darsena Toscana c’è un terminal contenitori e conta la nostra programmazione: chi è interessato a comprare quell’area, quello continuerà a fare».

Compagnia estranea

Fra le voci delle ultime settimane anche un interessamento, in un eventuale cordata, della Clp. Rumors che il presidente, Enzo Raugei, smentisce con forza. Nessuna trattativa, nessun contatto con l’armatore napoletano. Né con i proprietari di TdT. «Noi non siamo dentro alcuna iniziativa, nemmeno al 10% di un’ipotetica cordata – commenta – Siamo disponibili a dare il nostro piccolo contributo se ci fosse una possibilità, ma siamo fuori dall’iniziativa e non siamo a conoscenza di nessun interesse di Grimaldi».

Darsena Europa

Se il presente è Darsena Toscana, il futuro è la Darsena Europa, che richiederà certamente agli eventuali interessati un investimento assai più elevato. Oggi ci sono le vasche di colmata, domani tanti piazzali. Chi investirà lì? Prematuro, al momento, chiederselo.

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