La guida
Capraia, Edilberta Deiana e “L’origine della vita”: «Con questa mostra esalto la fertilità»
L’artista vive per sei mesi a Bali. L'esposizione di falli e uova artigianali a mosaico è nel negozio in paese. «Nella mia boutique lampade-capolavori che celebrano il maschile e il femminile»
LIVORNO. «Sono straordinari capolavori che celebrano il maschile e il femminile tra surrealismo e simbolismo», quella di Edilberta Deiana Mameli è “L’origine della vita” che non ti aspetti, su quell’isoletta a 64 chilometri da Livorno. Aspra e dolce. Morbida e spigolosa. Severa e solare. Sicuramente Capraia è un tripudio di natura che ispira creazioni che valgono l’attico di archistar e penthouse a stelle e strisce.
Soprattutto l’isola da oltre 50 anni fa da calamita ad un’artista che profuma di mondo e di mondi. Anche solo riflettendo sul suo cognome spunta un altro aspetto curioso e prestigioso, la sua discendenza: «Goffredo Mameli, il patriota, quello dell’Inno d’Italia era un mio avo». E poi, parlando di sè: «Quanti anni ho io? Cento», ci scherza su lei che nella sua storica boutique ha inaugurato una mostra permanente di falli e uova mosaicati d’artista. Sono lampade mosaici, una quarantina.
Tanti piccoli capolavori fatti in due anni di certosino lavoro artigianale. Quello che ha imparato e perfezionato grazie alla sua vita giramondo. Nei paesi del sud est asiatico: la sua base invernale è Bali, infatti. Dove ha casa, amici, dove macina chilometri in lungo e in largo per immagazzinare, imparare, trasudare di cultura, spalancare sempre più gli occhi e l’anima. Poi l’estate torna nella “sua” Capraia, dove Aegylon (che vuol dire Capraia in greco antico) , ormai è un pezzo dell’isola.
È una boutique dove tutto nasce dalla creatività della sua artista. Tutto nasce dai suoi disegni. Che si trasformano poi in vestiti, gioielli, accessori. «Io sono di origini sarde: porto un cognome importante anche da parte di padre, in Sardegna le Domus De Janas erano legate alle cosiddette donne emancipate dell’era preistorica, prima del Paleolitico», continua lei che per gli amici di sempre è “Edi”. Lei che si sente addosso questa forza rappresentata anche dalla sua discendenza. Questa spiritualità. Questa emancipazione.
E la sua vita ne è una chiara dimostrazione. Anticonformista, spirito giramondo, creativa che nell’arte dei Batik ha trovato la sua grande espressione.
«La mia mostra permanente di 40 falli e uova meravigliosi, di tutti i colori, è sicuramente singolare per una boutique dell’isola di Capraia, per quanto essa sia raffinata con interessi culturali globali», racconta. E scende nei dettagli della sua “L’origine della vita”.
«Questa mostra è una collezione di lampade mosaici, falli e uova realizzati con straordinario lavoro di mosaico, di cesello, di ricerca di colori: l’originalità va alle stelle e forte è il richiamo anche etico e naturalistico perché celebrano, si celebra il maschile e il femminile tra surrealismo e simbolismo, pescando nella religiosità intrinseca che accompagna ogni richiamo alla fertilità e quindi all’origine della vita».
La cultura millenaria e spirituale del sud-est asiatico, dell’America centro-sud, dell’arcipelago delle Hawaii, i templi della fecondità disseminati su antichi e sereni panorami, hanno ispirato durante tanti soggiorni in giro per il Mondo, la creazione delle lampade mosaici.
E con orgoglio Deiana racconta quella che è stato la sua prima “Origine della vita”. Un Batik dedicato all’arte e alla cultura della Repubblicana Dominicana che è stato esposto al prestigioso Museo della Casa Reale di Santo Domingo. Era il 2007.
«Ho realizzato questo batik ispirandomi ad un’immagine fotografica del grande artista e fotografo Polibio Diaz, ambasciatore dell’arte nel mondo, contenuta nella sua monografia di foto dedicata alle favelas, alla realtà e alla iper realtà della Repubblica Dominicana: resto letteralmente fulminata da queste immagini di Diaz, grandissimo artista con cui avevo un amico in comune ed è per questo che ci siamo incontrati alla presentazione del suo volume nel 2006 alla Galleria di Arte Moderna di Santo Domingo».
Da questa folgorazione Deiana crea la sua prima “Origine della Vita”: «Era il classico sole che si interseca con la luna, avvolto da una raggiera di falli». Da quell’esperienza folgorante Edilberta Deiana comincia a studiare. L’arte dei mosaici. Prende lezioni “on the road” nel triangolo d’oro, le cosiddette “montagne di giungla” ai confini tra Laos, Birmania e Thailandia.
Col risultato di un lungo e appassionato viaggio, un artigianato artistico originale, realizzato interamente a mano e con l’aiuto di bravissimi maestri mosaicisti, nel creare oggetti pieni di positiva spiritualità. In due anni di lavoro artigianale Edilberta Deiana ha realizzato tutti i pezzi d’artista in mostra permanente per tutta l’estate nella sua boutique, tutto firmato dalla titolare. «Un pezzo molto bello è stato acquistato da un americano per la sua casa di New York City – chiude – Un altro ha letteralmente conquistato un architetto romano che ha comprato un uovo e due falli per la terrazza del suo attico e qualche giorno fa un giovane ne ha comprato uno come ricordo della sua vacanza in Capraia da regalare alla sua fidanzata».
Fino a novembre la signora dei batik continua a raccontare la sua storia e i suoi mondi in quell’isola dove arrivò per vacanza negli anni Settanta e non l’ha mai più lasciata.
«A novembre riparto nella mia Bali dove resto fino ad aprile, per poi tornare in Capraia». Con chissà quale nuovo progetto d’artista. l