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La scoperta

Riaffiora la peschiera del 1700 nel giardino di Villa Maurogordato

Stefano Taglione
La vasca
La vasca

Livorno: i volontari di "Reset" riscoprono anche la piazza in pietra serena. Fra i rifiuti una bottiglia di vetro delle Acque Corallo del 1953: «Non la pulivano da 70 anni»

26 novembre 2022
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LIVORNO. In mezzo a tutta quella spazzatura c’era perfino una bottiglia di vetro delle Acque Corallo, prodotta nel vecchio stabilimento termale alle porte della città. La data fa impressione: 1953. «Il segnale più eloquente – commenta il presidente dell’associazione “Reset”, Pino Pera – che lì le pulizie non venivano fatte da quasi 70 anni». Grazie ai volontari l’angolo di paradiso di fronte a Villa Maurogordato, lo splendido giardino all’italiana che un tempo adornava la residenza del primo console russo in Italia, è finalmente risorto. Al centro una vasca-pescheria di sei metri di diametro che fino a qualche mese fa era interamente coperta di rifiuti e rovi, tanto che «ci dicevano che non esisteva più». E anche una piazza in pietra serena un tempo coperta da terra ed erbacce.

Pino Pera, il presidente di “Reset”, piantine alla mano ci ha sempre voluto credere che sotto quel tappetto di sporcizia e natura c’era un tesoro inestimabile. Perché la vasca non poteva che essere lì. «Non si vedeva più, era invisibile – racconta – così ci siamo messi all’opera, impiegando 4.000 ore di volontariato negli ultimi 14 mesi e riuscendo lentamente a farla riaffiorare. Nel giardino, fra l’altro, c’è una splendida piazza di 446 metri quadrata in pietra serena, quella di Livorno, che ora tornerà a splendere. Parliamo di un giardino all’italiana risalente alla fine del 1700, all’epoca della famiglia Calamai, e che finalmente ora tutti potranno ammirare. Lì c’è anche un’immensa cisterna per il recupero delle acque reflue, con il pozzo principale che scende a dieci metri di profondità. Un esempio di eccellenza architettonica per l’epoca».

La riscoperta è stata illustrata ieri mattina in una conferenza stampa organizzata dalla Provincia con la presidente Marida Bessi, il suo vice Pietro Caruso, la responsabile del servizio patrimonio Anna Roselli, il presidente dell’associazione “Osservatorio di Monterotondo” Libero Michelucci e lo stesso Pera.

Dopo la pulizia della serra storica e l’allestimento di un percorso attrezzato, svolti nel 2021 in collaborazione con le associazioni Anpana e “Osservatorio di Monterotondo”, l’attenzione della Provincia – proprietaria di gran parte della villa – si è quindi spostata sul parco, «con attività di pulizia dalla vegetazione invasiva delle aree a verde, di recupero e liberazione delle aree a oliveta, di interventi manutentivi minimali sulle piante presenti da conservare, nonché di reimpianto di esemplari arborei ed arbustivi, che hanno reso maggiormente visibile la bellezza e unicità di questo polmone verde», spiegano dall’ente comprensoriale.

«Voglio ricordare la grande collaborazione con Anpana – prosegue il responsabile di “Reset” – perché con loro contribuiamo alla pulizia della serra e a Villa Maurogordato siamo loro ospiti con le attrezzature. Se qualcuno ha bisogno di qualcosa, con il presidente Franco Fantappiè, ci siamo l’uno per l’altro».

La pulizia del giardino naturalmente proseguirà. “Reset” sarà presente a Villa Maurogordato «ogni fine settimana – conclude Pera – in tutti i giorni festivi e anche in alcuni di quelli lavorativi. Con noi operano detenuti, i ragazzini che ci vengono inviati dal tribunale dei minori, chi deve svolgere lavori socialmente utili e le persone del progetto attivato con l’Asl e servizio per le tossicodipendenze, oltre naturalmente a chi ci viene indicato dall’ufficio marginalità del Comune». Il progetto della riscoperta di Villa Maurogordato, insomma, segue ciò che “Reset” ha fatto alle Terme del Corallo: «Il progetto che abbiamo sottoscritto con Comune e Provincia – conclude Pera – è mirato proprio a queste manutenzioni. Pensare a Villa Maurogordato, al tempo, venivano organizzati prestigiosi e lussuosi ricevimenti». l
 

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