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Don Alì arrestato: chi è il capo dei Maranza che spopola sui social sfidando le forze dell’ordine

di Redazione web

	Don Alì
Don Alì

Il giovane era riuscito a sfuggire agli agenti della squadra mobile, ma la latitanza è durata poco: ora è stato arrestato e dovrà difendersi dall’accusa di atti intimidatori

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Era diventato famoso sui social come il “re dei maranza”, ma ora Don Alì 24 anni, cittadino italiano di origine marocchina – è finito in manette. L’arresto arriva dopo una lunga serie di episodi contestati, a partire da quanto accaduto lo scorso ottobre davanti a una scuola elementare. In quell’occasione, insieme ad altri giovani, aveva aggredito un insegnante accusandolo di presunti maltrattamenti su un bambino, mai confermati. La violenza era proseguita anche quando una collega della vittima aveva cercato di mettere in salvo la figlia del docente. L’uomo era stato inseguito e colpito più volte, mentre tutto veniva ripreso in un video poi pubblicato sui social, corredato da didascalie diffamatorie.

La fuga e l’arresto

Il 19 novembre fa il giovane era riuscito a sfuggire agli agenti della squadra mobile, ma la latitanza è durata poco: ora è stato arrestato e dovrà difendersi dall’accusa di atti intimidatori. Per lo stesso reato sono stati sottoposti a obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria anche due complici, di 24 e 27 anni, entrambi torinesi.

La notorietà sui social

Don Alì conta oltre 220 mila follower su Instagram e più di 330 mila su TikTok. La sua popolarità è legata a video in cui sfida le forze dell’ordine o intimorisce sconosciuti. Tra gli episodi più recenti, quello dell’11 novembre a Torino, quando avrebbe colpito con una mazza chiodata il parabrezza dell’auto di una troupe televisiva di Rete 4, impegnata nelle riprese di “Diritto e Rovescio”. Il giudice lo ha definito un soggetto pericoloso.

Precedenti e condanne

La notorietà del 24enne era esplosa già nel 2021, con un filmato in cui insultava un agente della polizia municipale e si rifiutava di mostrare i documenti. Dopo la fuga, era stato fermato e trattenuto per 48 ore, con una condanna a quattro anni per resistenza a pubblico ufficiale. Sui social continua a mostrarsi in allenamento presso una palestra di Barriera di Milano, alimentando un’immagine di sfida e provocazione che ora rischia di costargli caro.

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