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L’intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione per combattere la corruzione: l’esperimento in Puglia


	L'esperimento in Puglia
L'esperimento in Puglia

La neutralità dell’addestramento, basata su regole generali e non su casi concreti, garantirà un modello privo di interessi specifici e, quindi, impermeabile a qualsiasi forma di corruzione

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La Regione Puglia apre la strada a un’innovazione destinata a rivoluzionare la Pubblica Amministrazione: l’intelligenza artificiale al servizio della trasparenza negli appalti. È stato infatti avviato lo sviluppo di un modello di IA capace di affiancare dirigenti e funzionari pubblici nelle procedure di gara, con l’obiettivo di eliminare ogni rischio di condizionamenti o corruzione.

Come funziona

“Il sistema” spiega l’Assessore al Bilancio Fabiano Amati, “che è stato realizzato dal Dipartimento della Transizione digitale diretto da Cosimo Elefante con la collaborazione del Dipartimento di Informatica dell’Università di Bari supervisionato dal prof. Cosimo Elefante, sarà inizialmente addestrato con leggi e linee guida di settore. Nella prima fase offrirà un supporto in modalità di autocontrollo, ma nel giro di pochi mesi potrà essere testato anche per la valutazione completa delle procedure, fino ad arrivare alla decisione finale sulle aggiudicazioni”.

Il modello neutro

La neutralità dell’addestramento, basata su regole generali e non su casi concreti, garantirà un modello privo di interessi specifici e, quindi, impermeabile a qualsiasi forma di corruzione. Il progetto si inserisce a pieno titolo nell’iniziativa nazionale degli Hub regionali di intelligenza artificiale per la Pubblica Amministrazione che vede proprio la Puglia come capofila nell’area funzionale “Appalti e contratti”.

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