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Verso le elezioni

Appello della Cei: «Il voto sia la scelta per una società più giusta»

Fausto Gasparroni
 Appello della Cei: «Il voto sia la scelta per una società più giusta»

Il Consiglio permanente della Cei riunito a Matera: «Bisogna ripartire dagli ultimi e gli eletti non seguano interessi personali»

22 settembre 2022
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ROMA  "Dipende da noi: impegniamoci". È un inedito appello pre-elettorale - indirizzato "alle donne e agli uomini del nostro Paese" e intitolato "Osare la speranza" - quello diffuso oggi, in vista del voto di domenica prossima, dal Consiglio permanente della Cei riunito a Matera. "Stiamo attraversando una fase particolarmente delicata e complicata della storia", premettono i vescovi.

"La guerra, la pandemia, la crisi ambientale e quella delle imprese, l'aumento generalizzato dei costi, il caro bollette… sono tutte questioni che ci addolorano terribilmente e ci preoccupano - affermano -. Non possiamo mai abituarci a vedere la vita calpestata". L'appello dell'episcopato si rivolge dapprima agli elettori: "Il voto è un diritto e un dovere da esercitare con consapevolezza. Siamo chiamati a fare discernimento fra le diverse proposte politiche alla luce del bene comune, liberi da qualsiasi tornaconto personale e attenti solo alla costruzione di una società più giusta, che riparte dagli "ultimi" e, per questo, possibile per tutti, e ospitale. Solo così può entrare il futuro! C'è un bisogno diffuso di comunità, da costruire e ricostruire sui territori in Italia e in Europa, con lo sguardo aperto al mondo, senza lasciare indietro nessuno".

Poi ai giovani, a cui i vescovi dicono "di avere fiducia! Con il vostro voto lanciate a tutta l'Italia un forte messaggio di partecipazione alla costruzione del bene comune, nel rispetto della persona, di tutte le persone in ogni fase della vita. Questo è il vero criterio per orientarsi nelle scelte. Il vostro impegno per la cura del Creato è un esempio per tutti".

E ai "disillusi" la Cei ricorda "che il contributo di tutti è molto prezioso", invitando "a non far prevalere la delusione: impegniamoci! La partecipazione democratica è amore per il nostro Paese". L'appello agli eletti, invece, è a "non dimenticare mai l'alta responsabilità di cui sono investiti. Il loro servizio è per tutti, in particolare per chi è più fragile e per chi non ha modo di far sentire la sua voce".

"L'agenda dei problemi del nostro Paese è fitta - aggiungono i vescovi -: le povertà in aumento costante e preoccupante, l'inverno demografico, la protezione degli anziani, i divari tra i territori, la transizione ecologica e la crisi energetica, la difesa dei posti di lavoro, soprattutto per i giovani, l'accoglienza, la tutela, la promozione e l'integrazione dei migranti, il superamento delle lungaggini burocratiche, le riforme dell'espressione democratica dello Stato e della legge elettorale…".

"È il tempo di scelte coraggiose e organiche. Non opportunismi, ma visioni. Vi invitiamo a vivere la responsabilità politica come "la forma più alta di carità", osservano. I presuli quindi concludono: "Riscopriamo e riproponiamo i principi della dottrina sociale della Chiesa: dignità delle persone, bene comune, solidarietà e sussidiarietà. Amiamo il nostro Paese. La Chiesa ricorderà sempre questo a tutti e continuerà a indicare, con severità se occorre, il bene comune e non l'interesse personale, la difesa dei diritti inviolabili della persona e della comunità". 

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