Il Tirreno

Un amico di Sana: 'Padre e fratello liberi'

Un amico di Sana: 'Padre e fratello liberi'

La ragazza pakistana uccisa in patria perchè voleva sposare un italiano. 'Ci hanno detto che la vicenda è chiusa come morte per infarto'

22 aprile 2018
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BRESCIA. "Dal Pakistan ci è stato detto che la vicenda è stata chiusa come morte per infarto e che il padre e il fratello di Sana sono tornati a casa". Lo ha riferito un amico della 25enne di origini pakistane Sana Cheema, residente fino ai mesi scorsi a Brescia e morta in patria dove la famiglia voleva farla sposare con un matrimonio combinato. "In Pakistan non c'è giustizia e tutti gli abitanti del villaggio dove vive la famiglia di Sana sono convinti che i familiari siano innocenti" ha riferito l'amico della giovane, residente nello stesso quartiere a Brescia e in contatto con parenti che vivono nello stesso distretto della famiglia Cheema in Pakistan.

 

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