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Luzzetti, una vita nel calcio tra Passalacqua e Uisp

Luzzetti, una vita nel calcio tra Passalacqua e Uisp<br type="_moz" />

Da allenatore a giudice sportivo e infine dirigente e organizzatore

05 settembre 2024
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GROSSETO. Trent’anni in Uisp, quasi cinquanta al “Passalacqua”, e non sentirli. Questa, in sintesi, la storia sportiva di Francesco Luzzetti. Un grossetano doc. Uomo di sport a tutto tondo, che ha iniziato come allenatore di squadre giovanili, dedicando l’intera vita a questa grande passione: il calcio. Adesso è presidente della Lega calcio Uisp e si appresta a ripartire con l’organizzazione del prossimo campionato di calcio a 11 amatoriale che prenderà il via il prossimo 23 settembre.

Francesco, ormai sono trent’anni che lei gravita nel mondo del calcio amatoriale della Uisp, ci dica come è iniziata questa avventura.

«Era il 1993 quando sono entrato in Uisp. E l’avventura è iniziata quasi per caso. Cercavano un giudice sportivo, e siccome in quel periodo da alcuni anni lo stesso ruolo, ma da vice giudice, (l’allora giudice sportivo era Marcello Marri, ndr) lo stavo facendo in Federcalcio, accettai quella proposta. Ecco così è iniziata la mia storia sportiva in Uisp. Poi, dopo alcuni anni, ho abbandonato il ruolo di giudice sportivo e assunto invece il ruolo di vice presidente provinciale della Lega calcio. Erano anni dove tutto il settore calcistico amatoriale era in forte crescita, con squadre che nascevano dal giorno alla notte. Ricordo che ci sono stati momenti dove avevamo, solo per il calcio a 11, da gestire circa 42 squadre suddivise in tre gironi. Adesso, il calcio a 11 è calato e sono anni che arriviamo a fare un solo girone o al massimo due con un totale di 16/17 squadre. Successivamente, nel 2003, dopo la gavetta da vice, divento presidente della Lega calcio. Ruolo che tutt’ora svolgo con dedizione, avendo la fortuna di essere circondato da persone, che come me, lo fanno con tanta passione, come ad esempio il vice presidente provinciale vicario della Uisp, Massimo Ghizzani che si occupa di tutte le designazioni arbitrali: dal calcio a 5, per passare al calcio a 8 e infine al calcio a 11».

Ma la sua carriera nel calcio parte da molto lontano, prima della Uisp ha fatto per molti anni anche l’allenatore di calcio.

«Sì, è verissimo. L’inizio della mia carriera calcistica, dopo anche una brevissima parentesi come arbitro a inizio anni ’60 con il compianto Gabriele Bellettini e Roberto Severi, è stata quella con i giovani calciatori. Ho allenato solamente nei settori giovanili: Invicta, Marina, Rispescia, Roselle e Nuova Grosseto. Ho insegnato calcio a oltre cinquecento ragazzi maremmani».

Tra questi, c’è qualcuno che poi ha sfondato nel professionismo?

«Devo essere sincero, nel professionismo no. Molti si sono affermati tra i dilettanti, mentre altri poi hanno smesso. Ma una cosa a cui tengo molto è questa: tra tutti i ragazzi che ho allenato, che poi sono diventati uomini, nessuno di questi ha preso nella vita “strade sbagliate”. Quindi, anche se non avrò contribuito a sfornare campioni, sicuramente ho contribuito a formare sportivi e uomini seri nella vita di tutti i giorni».

Se pensiamo a Luzzetti non possiamo non pensare al “Passalacqua” il torneo giovanile per eccellenza, che il prossimo anno compie mezzo secolo di storia. Ci racconti come è iniziata l’avventura.

«Era il 1971, quando Felice Iannuzzi e Ardito Bocelli, fondarono il Milan club Grosseto. Dopo alcuni anni, nel 1975 venne loro l’idea di organizzare un torneo di calcio in memoria di Bruno Passalacqua segretario del Milan da poco scomparso, e io che ero tifosissimo di quella squadra, ma anche considerato un addetto ai lavori, mi venne chiesto di dare una mano a organizzare il torneo. Assieme a loro sono andato per i primi sedici anni, poi ho preso in mano personalmente tutta l’organizzazione del torneo e assieme a un gruppo di amici, che tutt’oggi ancora sono con me siamo andati avanti sino ad arrivare a questo traguardo storico».

E noi concludiamo dicendo: la felice storia sportiva di Francesco Luzzetti continua ancora.

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