Trasporti
Follonica, bufera su Riccardo D’Ambra: «Espulso dalla maggioranza»
Salta un’altra Commissione, la coalizione lo mette alla porta: cosa è successo e la replica
FOLLONICA. È stata rinviata la discussione sulla “variante Alloggi” prevista ieri mattina in conclusione del consiglio comunale.
La richiesta si è resa necessaria perché per la seconda volta è mancato il numero legale nella Commissione consiliare che avrebbe dovuto discutere la proposta a causa dell’assenza del consigliere Riccardo D’Ambra (lista civica “Prima Follonica”), contro il quale si è nuovamente schierata tutta la coalizione chiedendo ufficialmente la rimodulazione della composizione delle commissioni ritenendolo ancora una volta fuori dalla maggioranza. Mentre lo stesso D’Ambra si è difeso accusando poi il centrodestra di aver compiuto fatti gravi non resi pubblici.
La Commissione che non si è svolta è stata ancora una volta la IV e che era già saltata una prima volta nelle scorse settimane sempre per l’assenza dello stesso D’Ambra, nei confronti del quale Buoncristiani ha ribadito in apertura di assise il fatto di non ritenerlo più formalmente parte della maggioranza: «In totale ci sono state tre assenze nelle commissioni del consigliere D’Ambra, una sola giustificata, con la IV Commissione che non si è tenuta mentre si è regolarmente svolta la III visto che le opposizioni in questo caso erano presenti; il comportamento di D’Ambra ha creato un disagio al regolare svolgimento della Commissione, alla macchina amministrativa e all’intera città: confido in un immediato cambiamento di questa spiacevole situazione, chiedo a D’Ambra di prendersi le proprie responsabilità e di non intralciare i lavori di questo comune, la presa di distanza già espressa nei suoi confronti non è una giustificazione per quello che sta succedendo».
I capigruppo di Lega, FdI e lista “Buoncristiani Sindaco” hanno poi presentato un ordine del giorno di presa d’atto del mutato assetto della maggioranza consiliare chiedendo al presidente del consiglio la verifica della composizione delle commissioni: «D’Ambra deve ritenersi formalmente non più parte della maggioranza – spiegano i consiglieri Boscaglia, Ricceri e Venezia – come comunicato dal sindaco il 29 settembre, questo ordine del giorno intende attribuire a tale presa d’atto anche una valenza formale quale espressione chiara della composizione della maggioranza nella seduta consiliare.
Le Commissioni sono composte da tre membri di maggioranza e due di minoranza, D’Ambra ha disertato complessivamente tre sedute ponendo in essere un evidente atteggiamento di ostruzionismo; in particolare era stata chiesta a D’Ambra una data a lui disponibile o in alternativa di delegare un altro consigliere senza ricevere alcuna risposta, configurando una dolosa condotta di ostruzionismo al regolare funzionamento degli organi consiliari che ha impedito alla maggioranza di garantire il numero legale, anche in considerazione dell’assenza dei membri di minoranza (che invece avevano garantito la presenza durante le discussioni sugli altri due punti all’ordine del giorno del consiglio di ieri andate in scena nelle precedenti commissioni, ndc). Il mutato quadro politico – concludono i tre capigruppo – rende necessario un adeguamento della composizione delle commissioni per assicurarne il corretto funzionamento, chiediamo quindi al presidente del consiglio di prendere atto formalmente del mutato assetto della maggioranza e agli uffici di avviare ogni verifica sulle possibilità di ripristino della piena rappresentanza della maggioranza nelle stesse commissioni».
Non si è fatta attendere la risposta di D’Ambra. «Non sono stato coinvolto nella scelta delle date – ha precisato il consigliere – sono stato tolto dalle chat della maggioranza della quale faccio comunque ancora parte. Sono stato eletto dai cittadini con i quali ho fatto un patto per appoggiare le liste che sostengono Buoncristiani, ho portato voti senza i quali saremmo andati al ballottaggio e probabilmente il sindaco avrebbe potuto anche essere un altro. Non si può dire “adesso siamo maggioranza e D’Ambra lo escludiamo”: non funziona così, ho sottoscritto un programma concordato contro il quale non sono mai andato, la IV Commissione in questo caso portava avanti un punto non condiviso in campagna elettorale e l’accordo tra voi è stato fatto senza coinvolgermi. Fin dall’inizio della legislatura sono accaduti fatti che se resi pubblici avrebbero risvolti gravi: ho taciuto per non danneggiare la maggioranza e non accetto di esserne escluso».
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