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La scoperta choc al rientro a casa: inferriata divelta e appartamento nel caos. «Portati via orologi preziosi»

di Sara Venchiarutti
La finestra e la camera a soqquadro
La finestra e la camera a soqquadro

Follonica, il racconto del proprietario: «I ladri hanno selezionato gli oggetti dal valore maggiore, fra cui l’orologio che mi ha lasciato mia madre»

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FOLLONICA. In quel momento, sabato scorso (29 novembre), nessuno era in casa. Quando gli abitanti sono rientrati, tutto era a soqquadro: mobili rovesciati, cassetti ribaltati e gli oggetti alla rinfusa per terra.

«Siamo ritornati a Follonica da Firenze ed è stato veramente brutto», racconta il proprietario, un cittadino follonichese di 73 anni che abita in una palazzina composta da due appartamenti nel quartiere di Pratoranieri.

Cosa è successo

I ladri hanno prima divelto l’inferriata alla finestra del piano terra, poi hanno sfondato i due portoni che separano le abitazioni – collegate fra loro – per concentrarsi su quella posizionata al primo piano, a circa tre metri dal terreno.

Il bottino

Il bottino è corposo: i malviventi si sono portati via gli ori – bracciali, collane – e anche orologi di particolare valore. «Dalla mia collezione di orologi – conferma il proprietario – ne sono spariti tre, particolarmente preziosi. Alcuni ce li avevo da due anni, altri anche da prima. Un orologio antico, di inizio Novecento, arrivava da mia mamma: qui più che il valore economico è quello affettivo, era un ricordo importante di famiglia». Un aspetto però è balzato subito agli occhi del cittadino: i ladri, infatti, non hanno portato via tutti i gioielli e gli orologi che si sono ritrovati per le mani.

«Una selezione accurata...»

«Hanno fatto – sottolinea – una selezione accurata, lasciando gli oggetti in argento e selezionando solo quelli più consistenti dal punto di vista del valore». Questo pure per gli orologi. «Alcuni, anche di marca ma dal minore corrispettivo economico, non li hanno presi. Hanno portato via proprio i pezzi più preziosi, anche se apparentemente non firmati». Insomma, ladri che se ne intendono, con un certo occhio. «Sicuramente esperti», è l’impressione del cittadino.

Gli orari e le tappe

Il furto è avvenuto tra le 18 e le 20 di sera, ora in cui in casa è arrivato il figlio dell’uomo, accorgendosi di quanto successo. I danni alle porte e alle finestre tramite cui i malviventi si sono introdotti nell’appartamento non sono pochi. «Ancora non abbiamo una stima precisa, ma si parla di qualche migliaio di euro», dice il proprietario. Innanzitutto, i ladri si sono concentrati sul cancelletto di ingresso, «rotto o con un cacciavite o forzato con un piede di porco», ipotizza il 73enne. Poi c’è la finestra sfondata al piano terra.

«Evidentemente i ladri, secondo me più d’uno – racconta – si sono resi conto che per accedere all’appartamento del primo piano (il mio) bastava salire su una scala e spaccare i due portoni (gli appartamenti sono comunicanti)». E così hanno fatto. In questo caso i vetri non si sono rotti, ma ha ceduto proprio il portone. Dentro, con il fatto che non c’era nessuno in casa, i ladri si sono scatenati. Tutto era in disordine, con gli oggetti sparpagliati. «Abbiamo passato una giornata intera a ripulire e lavare quello che si usa normalmente; io ho cambiato serratura», dice l’uomo.

Paura nel quartiere

Il punto è «che in questo quartiere d’inverno – sottolinea il residente – siamo pochissimi. Hanno montato le telecamere ovunque, in questo quartiere no. Ci sentiamo abbandonati, avremmo bisogno anche noi di un po’ più di attenzione». Sempre sabato scorso c’è stato un altro furto, sempre nel quartiere. «Non è la prima volta che accade», sottolinea.

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