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Talamone, tira vento di "secessione": 400 firme per andare con Magliano – Perché vogliono il distacco da Orbetello

di Ivana Agostini

	Talamone (foto Enzo Russo), dall'alto Antonio Cagnacci mentre consegna le firme e Maurizio Damato
Talamone (foto Enzo Russo), dall'alto Antonio Cagnacci mentre consegna le firme e Maurizio Damato

Gli abitanti consegnano la petizione in Comune: chiederanno un referendum

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TALAMONE. Sono 400 le firme raccolte a Talamone per chiedere il distacco dal Comune di Orbetello e passare a quello di Magliano in Toscana. Nel borgo garibaldino soffia aria di secessione.

Ieri mattina Antonio Cagnacci del coordinamento “Secessione Talamone” ha consegnato al protocollo del Comune di Orbetello, all’attenzione del sindaco Andrea Casamenti e del segretario comunale Giovanni La Porta, i documenti contenenti le 400 firme per dare il via all’indizione di un referendum per “traslocare” dal Comune di Orbetello a quello di Magliano. Oggi gli stessi documenti saranno inviati per pec al Comune di Magliano e alla Regione Toscana.

«La sottoscrizione – spiegano Antonio Cagnacci sempre attivo per le necessità del paese e Maurizio Damato, talamonese d’adozione da decenni – è stata avviata questa estate dopo le evidenti difficoltà del “gioiello della Maremma” e degli scarsi interventi dell’amministrazione orbetellana. Quattro i punti fondanti della petizione popolare: prossimità territoriale e funzionale tra Talamone e Magliano in Toscana; maggiore coerenza culturale, sociale e storica con Magliano; carente attenzione amministrativa da parte dell’attuale amministrazione comunale; volontà condivisa di avere un’amministrazione più vicina ed efficiente».

Ieri mattina, quindi, è stata ufficializzata l’iniziativa del coordinamento “Secessione Talamone”, che ha già raccolto 400 firme tra residenti e proprietari di seconde case. «L’obiettivo è chiaro – dicono dal coordinamento – si tratta del primo passo per la richiesta di avvio del procedimento del distacco della frazione. La mobilitazione prende le mosse da un malcontento diffuso e radicato».

Secondo i promotori, «il Comune di Orbetello ha abbandonato la frazione di Talamone, con scarsi o inesistenti investimenti negli ultimi anni, manutenzione pressoché assente e una totale assenza di pianificazione turistica. Il risultato secondi i firmatari – spiegano Cagnacci e Damato – è un progressivo declino del paese, sempre meno attrattivo e competitivo rispetto a altre località costiere della provincia di Grosseto. La raccolta firme – aggiungono – avviata nelle scorse settimane, ha coinvolto non solo i residenti, ma anche i tanti proprietari di casa non residenti che vivono Talamone nei mesi estivi e che, a loro volta, hanno voluto dare un segnale forte di protesta».

Sul fronte dei residenti, le firme sono state raccolte da Antonio Cagnacci, mentre Maurizio Damato si è attivato con i proprietari di casa non residenti. «L’iniziativa – dicono i secessionisti – si fonda su quanto stabilito dal principio di autonomia locale e da quanto disposto dall’articolo 133, comma 2, dalla Costituzione italiana oltre che dalle norme regionali in materia di riordino territoriale. Con questa iniziativa – continuano Cagnacci e Damato – vogliamo restituire dignità e futuro alla nostra comunità. Talamone non può più restare ostaggio dell’immobilismo di Orbetello. L’adesione a Magliano in Toscana rappresenterebbe una scelta di autonomia, di dignità e di rinascita: un’opportunità concreta per aprire una nuova stagione di sviluppo, turismo sostenibile e cura del territorio».

Il coordinamento annuncia che nei prossimi giorni saranno avviati i passaggi formali per richiedere l’indizione del referendum, nel rispetto delle procedure previste dalla legge. Nel frattempo, il comitato non esclude nuove iniziative di sensibilizzazione sul territorio e ulteriori raccolte firme a sostegno della causa. Chi volesse contattare i referenti del coordinamento “Secessione Talamone” potrà telefonare al 339 7920926 (Antonio Cagnacci) e al 335 8073546 (Maurizio Damato). Non è la prima volta che Talamone prova a staccarsi da Orbetello. Era già successo quando a Magliano governava Diego Cinelli.


 

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