Grosseto, "insozzatrice" seriale: lancia sacchi di rifiuti da 10 mesi sempre nella stessa via
A notte fonda getta i rifiuti dall’auto in via Senese: l’ha fatto per ben 200 volte. «Gesto folle, maniacale e impossibile da capire»
GROSSETO. Psicopatologia ecovandalica: a Grosseto gira da mesi una lanciatrice seriale di spazzatura. Da 10 mesi semina sacchi dei rifiuti per strada, e lo fa sempre nello stesso punto della città, in via Senese.
Passa con la sua utilitaria di notte intorno alle 2,30. Abbassa il finestrino e scaraventa il sacchetto per terra, poi ingrana la marcia e riparte. Ogni sera così. Un delirio. In genere lancia un solo sacchetto a notte, sempre dal lunedì al venerdì. Il sabato fa festa, poi la domenica notte ricomincia punto e a capo.
Se n’è accorto per primo un operatore di vigilanza che nottetempo mesi fa si è imbattuto in un sacchetto abbandonato in mezzo alla strada, poi un altro e poi un altro ancora, nelle notti successive e nei mesi. Sempre nello stesso punto di via Senese, tra la centrale Enel e il McDonald. A quel punto ha cercato di capire chi fosse. Si è pure appostato, ha scattato foto e ad oggi è praticamente certo di aver individuato la lanciatrice; per la quale - fruga che ti fruga nel vocabolario – non esiste alcun appellativo ad hoc.
Come chiamare un’anonima sporcatrice seriale che ama seminare spazzatura senza senso? È lui ad averle affibbiato il nomignolo di “ecovandala”, dato che in 10 mesi costei avrebbe scaraventato sull’asfalto nientemeno che 200 sacchi della spazzatura, se non forse di più. Basta fare due conti. Sei giorni su 7 alla settimana fa 24 volte sacchetti al mese, che moltiplicato per 10 mesi fa 240 volte.
Perché questa persona lo faccia e da quale impulso sia mossa non è dato sapere; le ricordiamo solo che per lei a Grosseto potrebbero essere in serbo sanzioni da 500 euro per ogni abbandono indiscriminato.
Ma veniamo al racconto del nostro testimone. «I primi sacchetti gettati per strada risalgono circa ad agosto 2024 – dice al Tirreno l’operatore della sicurezza e testimone – Una notte mentre ero in servizio mi accorsi di un primo sacco, poi le notti successive idem, altri sacchi “seriali” e tutti concentrati nel tratto tra la centrale Enel e il McDonald. Qualcuno era pure nelle vie collaterali, a volte li trovavo sull’asfalto in via Andorra, sempre in mezzo alla strada, ma succedeva più di rado».
La via principale, quella dove più si consumava il tutto, era la “regina” delle strade, via Senese, una delle principali arterie cittadine, forse a mo’ di sfida. «Bazzicando frequentemente in quella zona mi accorsi che questa cosa succedeva tutte le notti dal lunedì al venerdì sera, tranne il sabato, ma la domenica notte su lunedì riecco il sacco, sempre scaraventato nello stesso punto in mezzo alla strada. Forse poteva capitare che giusto un giorno a settimana ciò non avvenisse, ma era sporadico. Con il tempo tutto questo è diventato un assillo, anche perché è proseguito finora, in maniera impunita e con una cadenza quasi maniacale». Che peraltro non è sfuggita ad altre persone della zona: c’è chi va a spasso con il cane a ora tarda o al mattino presto e chi lavora (sempre in quegli orari) in alcune strutture della zona e si imbatte nei soliti sacchi. In mezzo alla stessa strada.
Per tutti questi mesi trovare il sacchetto a terra sulla Senese è diventato un tormento, un fastidio, un’arrabbiatura per l’inciviltà manifesta di chi l’ha seminato con tanta costanza. «Fin dall’inizio – prosegue l’operatore di vigilanza - ho cercato di individuare l’orario in cui ciò avvenisse anche perché era palese che succedesse in un orario più o meno standard. Ci è voluto un po’ di tempo ma poi stringi stringi, incrociando una serie di dati, ho circoscritto sempre di più l’orario degli abbandoni selvaggi, intorno alle 2,30 di notte».
La situazione è andata così tutto l’inverno, dallo scorso agosto a queste settimane. Una volta definito l’orario il “nostro” ha cercato di cogliere l’automobilista sul fatto ma non è stato facile, perché in quel tratto della Senese non c’era un punto preciso dove appostarsi senza essere a sua volta beccato.
Alla fine è stato individuato il responsabile, anzi, la responsabile: una donna a bordo di un’utilitaria. Che arriva a Grosseto dalla direzione Roselle verso piazza Volturno. Cosa c’è dentro i sacchetti che getta dalla macchina? «Pannoloni, vasi da fiori, vetri e cocci, bottiglie, umido. Che spesso le macchine, passandoci sopra, sparpagliano contribuendo senza farlo apposta a seminare ulteriore sporcizia». La situazione al momento è tale. La donna è stata avvistata nuovamente alcune notti fa intorno alle 2,30 ma – come in un “gioco” tra gatto e topo – probabilmente ha capito di essere stata avvistata e ha tirato dritta. In zona sono in molti a sperare che smetta del tutto e che magari qualche telecamera finalmente la inchiodi.