Dal legno e dalle olive una nuova vita per il terriccio: il progetto in Maremma
Al seminario tecnico di Seggiano, giovedì 28 novembre, parteciperanno i cinque partner dell’iniziativa
SEGGIANO. Nella sala sociale della Crocina a Seggiano alle 10 di giovedì 28 novembre sarà presentato il progetto Torbocip (Frazioni fini del CIPpato di legno e residui di frangitura Olearia come possibile sostituto della Torba) finanziato dalla Regione Toscana nell’ambito della sottomisura 16.2 del piano di Sviluppo Rurale 2014-2020. Il progetto prevede lo studio e la sperimentazione di prototipi di “torba innovativa” destinata al floro-vivaismo e all’orticoltura.
«Il progetto Torbocip – afferma Alessia Morini responsabile della impresa Capofila – è una sfida molto importante per la nostra azienda che opera nel campo forestale da decenni, e che ci vede in prima fila per l'innovazione, l’economia circolare e il trasferimento tecnologico in campo agro-forestale».
Di cosa parliamo
La maggior parte dei substrati commerciali per vivaismo, giardinaggio e orticoltura è basato sulla torba che è un deposito composto da resti vegetali sprofondati e impregnati di acqua che, a causa dell’acidità dell’ambiente, non riescono a decomporsi interamente, viene spiegato. Questo materiale organico viene estratto dalle così dette torbiere, ovvero particolari ambienti umidi localizzati principalmente in climi freddi e in particolare nei paesi del nord. «L’estrazione della torba causa gravi problematiche ambientali ed è ormai considerata una pratica non sostenibile e da condannare. Infatti, questi ambienti sono particolarmente ricchi di biodiversità e vanno salvaguardati anche in funzione del loro contributo al ciclo globale del carbonio. Inoltre, il maggior esportatore mondiale di torba è la Russia e il conflitto Russia-Ucraina ha ridotto drasticamente la possibilità di approvvigionamento», evidenziano i promotori del progetto.
E ancora: «La torba è molto utile poiché viene utilizzata mescolata a terricci o altri substrati per ottenere prodotti ottimali per il giardinaggio, orticoltura e vivaismo. Per le diverse problematiche di approvvigionamento della torba, si stanno valutando diversi materiali per sostituirla, completamente o parzialmente, come substrato florovivaistico».
Il progetto
Torbocip lavora «proprio con questo obiettivo, poiché un supporto interessante può essere proprio la frazione fine del cippato di legno vergine, un sottoprodotto di scarto della lavorazione del legno, che integrato con altri terricci o con altri prodotti residui del processo di frangitura delle olive può dare origine a substrati in grado di competere con la stessa torba per qualità ed efficienza».
Il seminario
Al seminario tecnico di Seggiano parteciperanno i cinque partner del progetto: la Morini Libero Società Agricola S.r.l. di Abbadia San Salvatore, impresa del settore forestale, l’Università degli Studi della Tuscia Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali (Dafne), l’azienda vivaistica professionale Società Agricola Terrantica S.r.l. di Roselle, la Cooperativa Agricola Colline Amiatine di Cinigiano ed il Consorzio Forestale dell’Amiata. Il progetto è coordinato dal Dottore Forestale Giovanni Alessandri dello Studio Agricis e dal Responsabile Scientifico del Progetto, Prof. Rodolfo Picchio dell’Università degli Studi della Tuscia. I partecipanti al progetto stanno conducendo da diversi mesi una serie di test integrati per la sperimentazione di nuovi prodotti per il vivaismo, applicando metodologie innovative già messe a punto dalla ricerca, ma non ancora adottate, con l’utilizzo dei residui del cippato prodotto dalla Ditta Morini.