Grosseto, è morto a 72 anni Bruno Poeti: si era gravemente ammalato
Ex guardia di polizia, nel 2016 era stato indagato per la sparatoria al Querciolo
GROSSETO. È morto, a 72 anni, Bruno Poeti. Già guardia di pubblica sicurezza, poi imprenditore, si era stabilito da tempo in un appezzamento di terra al Querciolo, alle porte della città in direzione di Marina di Grosseto. Quello stesso appezzamento che fu teatro, nel febbraio 2016, di un episodio di cronaca nera, per il quale Poeti fu giudicato per lesioni (e non per l’accusa iniziale di tentato omicidio): patteggiò un anno e dieci mesi, per aver sparato a un uomo facente parte di un gruppetto che gli aveva appena rubato l’auto. Successivamente, si era anche candidato per le elezioni comunali, con una lista non ammessa.
Poeti è morto nella serata di mercoledì all’ospedale Misericordia di Grosseto. Un paio di settimane una corsa al pronto soccorso e la diagnosi di una grave malattia. Il quadro clinico si era complicato e Poeti era stato ricoverato nel reparto di rianimazione. Le sue condizioni si erano aggravate, fino al decesso avvenuto intorno alle 22 di mercoledì. Sposato, lascia anche un figlio.
Poeti era stato in polizia per sei anni, poi aveva messo su un’impresa commerciale, un ingrosso di pneumatici. Dell’esperienza con la divisa conservava un ricordo speciale, tanto che aveva deciso di far parte dell’associazione Polizia di stato e, con gli altri pensionati, era spesso presente alle cerimonie ufficiali, con l’uniforme di ordinanza. I suoi ex colleghi saranno presenti al rito funebre.
Sull’episodio della sparatoria nemmeno il trascorrere degli anni gli aveva fatto cambiare idea: «Se mi ritrovassi in una situazione del genere lo rifarei. La proprietà è inviolabile, tu a casa mia non devi venire per rubare», aveva detto nel 2018, richiesto di commentare un episodio simile a quello che lo aveva visto protagonista, lamentando contestualmente la lontananza dello Stato per sé ma anche per tutti coloro che si erano trovati o si trovano nella sua condizione. All’indomani del ferimento, comunque, Poeti era stato altrettanto chiaro: «Mi sono sentito sollevato solo quando ho saputo che il ragazzo ferito stava meglio – ha detto – Spero soltanto di non dovermi trovare più in una situazione del genere. Ho solo avuto paura, ma non volevo fare del male a nessuno».
Ancora nel 2016, a maggio, Poeti aveva accettato di candidarsi alle imminenti elezioni comunali, consigliere con la lista della Lega Toscana. Ma la lista non approdò alla consultazione, perché fu esclusa per alcune irregolarità nella presentazione. Il processo nei confronti di Poeti era stato celebrato nel giugno 2017, le motivazioni che escludevano la volontà omicida erano state depositate due mesi dopo.
La salma è stata composta all’obitorio. Il rito funebre sarà celebrato oggi (venerdì 27) alle 15 nella cappella del cimitero di Sterpeto.