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Il caso

Grosseto, ladro sfonda la vetrata a calci: 22 secondi per rubare la cassa – Video

di Elisabetta Giorgi
l ladro nel momento in cui strappa e porta via la cassa dal bar Copacabana, ripreso dalle telecamere interne. A fianco, il titolare del bar Antonio Pelosi
l ladro nel momento in cui strappa e porta via la cassa dal bar Copacabana, ripreso dalle telecamere interne. A fianco, il titolare del bar Antonio Pelosi

Furto lampo nel bar Copacabana tra via Liri e via Adda, il malvivente si ferisce. Le telecamere riprendono tutto. Nella stessa zona è il secondo colpo in pochi giorni

03 settembre 2024
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GROSSETO. Prima un colpo violento, poi un altro e così via, per un totale di 5 calci violenti e ben assestati. Quanto basta perché la vetrata d’ingresso del bar crolli sotto il peso aggressivo di colpi. Il ladro si fa strada così dentro al locale.

Sono i fotogrammi di un furto lampo avvenuto domenica sera poco prima delle 23 a Grosseto: una spaccata tra via Liri e via Adda ai danni del bar Copacabana, dopo che un’altra attività commerciale della stessa zona (il Party Point di via Adda 68) era finita nel mirino dei ladri poche notti fa, per la seconda volta in cinque mesi. Anche in quel caso con la vetrata spaccata. Due negozi della stessa zona, a circa 80 metri di distanza luno dall’altro, nel mirino dei ladri: con vetrata in frantumi e cassa rubata.

Al Copacabana succede nella notte di domenica: le telecamere interne al locale riprendono l’orario con precisione e viso e corpo del malvivente in maniera nitida.

Il barista, Antonio Pelosi, ha 39 anni e gestisce il locale con sua mamma. «Erano le 22,39 in punto», racconta al Tirreno indicando l’orario nei fotogrammi del video. Prima si vede il ladro fuori dal bar, nel marciapiede. Capelli corti, t-shirt e bermuda. Guarda la strada, osserva se vi siano occhi indiscreti. Mentre sfreccia una Panda fa finta di nulla. Poi, con il campo sgombero, entra in azione senza sapere che il bar è videosorvegliato. Il volto è scoperto. «Di punto in bianco prende a calci la vetrata», dice Pelosi. Si vedono 5 colpi ripetuti e violenti scagliati contro l’ingresso, che crolla in frantumi. CoLui entra. Ed è un furto lampo: solo 22 secondi da quando inizia il primo calcio a quando lui esce con la cassa. «Lo si vede passare davanti al bancone e andare diretto alla cassa, strappandola via». Entrando ha un fare deciso e rapido. Uscendo ha lo stesso passo veloce e determinato. «Peccato che gli sia andata male – commenta il barista – La cassa era chiusa e dentro c’erano solo 10 euro».

Il barista è stato avvisato del colpo la sera stessa da un paio di persone che passeggiavano in zona. «Mi conoscevano, mi hanno chiamato per dirmi quello che era successo. Mi sono precipitato e ho visto il danno, ma non sono entrato subito, ho atteso l’arrivo della polizia. Sono entrato con gli agenti. A terra c’era del sangue, il ladro si era ferito. La Scientifica ha preso le tracce». La denuncia è stata sporta in questura.

Dopo poche ore le Violanti hanno ritrovato la cassa che era stata seminata in zona.

La nottata è stata insonne. «Il negozio era sventrato, correvo il rischio che entrasse qualcuno, così sono stato sempre a sorvegliare nel marciapiede».

La zona di via Adda a suo dire (ma non è l’unico a pensarla così), «è sempre più pericolosa: dieci giorni fa qua vicino c’è stato un accoltellamento, poi la doppia spaccata al Party Point». «Servirebbero più controlli». Viene riferito un presunto giro di spaccio. l

 

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