Marina di Grosseto, il Comune non paga più: via le concessioni balneari alle associazioni
Si trovavano nel tratto di spiaggia libera fra i bagni Bussola e Tropical: spariscono così anche eventi e iniziative
MARINA DI GROSSETO. “... anche alla luce dell'elevato canone concessorio demaniale marittimo e dei relativi oneri regionali”. E le associazioni senza scopo di lucro della città, di fatto, perdono i due tratti di spiaggia di Marina di Grosseto dove tradizionalmente svolgevano attività di promozione sociale. Andiamo con ordine.
Pochi giorni fa il settore Sviluppo ambientale del Comune ha varato una determinazione dirigenziale con la quale accoglie l'istanza di revoca della concessione numero 4 del 2019 e della concessione di cui alla determina dirigenziale numero 1.179 del 2022. In totale circa 700 metri quadri di spiaggia libera (“di sabbia”, si potrebbe dire, perché ben lontane dalla battigia) nelle due aree ricomprese fra i bagni Bussola e Tropical e accanto al Moby Dick.
Attività e tesserati
Le due aree sono quelle storicamente concesse, appunto, alle associazioni senza scopo di lucro. Le associazioni, sfruttando il volàno degli stabilimenti, nel corso della stagione estiva organizzano lì eventi per accogliere nuovi tesserati e fare promozione delle proprie attività attraverso iniziative ludico-ricreative e turistico-sportive, e – auspicabilmente – raccogliere fondi. Una vetrina, insomma, e anche prestigiosa, parte di un circolo virtuoso in sinergia con i balneari.
Il Comune non paga più
Organizzavano, in realtà; perché, appunto, quella vetrina non è più a loro disposizione. Il Comune, infatti, ha “rilevato che non è più applicabile l’iter procedurale per la gestione”, anche, si diceva, alla luce “dell'elevato canone concessorio demaniale marittimo e dei relativi oneri regionali”. In estrema sintesi: pagare il canone di concessione per le associazioni – è il municipio che lo versa – è diventato troppo oneroso.
Di che cifre si parla? Con gli ultimi aumenti si è passati da qualche centinaio di euro a poche migliaia, a cui sommare il 25 per cento in oneri regionali. Spese, a quanto pare, troppo elevate da sostenere. Di qui l’istanza di revoca; accolta dal settore Sviluppo ambientale ma presentata dal settore Servizi al cittadino e per la famiglia/Servizio turismo. Tutto all’interno del Comune.
Associazioni ignare
L’atto è stato pubblicato all’albo pretorio martedì, ma – ancora ieri – le associazioni che abbiamo sentito non avevano ricevuto alcuna notifica della revoca. «Non ne so niente», conferma Stefano “Parrucca” Speroni, presidente dell’Ammec (l’Associazione malattie metaboliche congenite), che appena il 10 agosto ha sorteggiato i vincitori della sua lotteria solidale alla Bussola. Gli fa eco Fausto Brandi, presidente dell’Admo (l’Associazione donatori midollo osseo), i cui “supereroi” solo un mese fa era a Principina a Mare, ospite della Pro loco per proporre attività per tutta la famiglia. «Nessuno ci ha informati, ma ciò non toglie che questo per noi sia un danno di immagine. Più che le donazioni (sempre bene accette, per carità) che pervengono durante gli eventi pubblici, raggiungiamo il nostro obiettivo anche solo con l’iscrizione di un donatore in più».
Chiude il cerchio il vicesindaco Bruno Ceccherini, che detiene la delega al Demanio, provando a rassicurare: «La situazione è complicata anche dalla Bolkestein: vediamo come procede su quel fronte, poi faremo un altro bando per verificare se ci sarà ancora interesse da parte delle associazioni». Che l’estate prossima non saranno più ospiti sui due tratti delle spiagge libere di Marina.