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Il caso

Grosseto, sfonda a pugni il vetro dell’auto e colpisce il conducente: un banale incidente si trasforma in follia

di Matteo Scardigli

	L'auto dell'anziano colpito
L'auto dell'anziano colpito

L’urto fra macchina e monopattino in viale Europa si trasforma in colluttazione. Giovane messo in fuga da alcuni passanti intervenuti per cercare di fermarlo

29 maggio 2024
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GROSSETO. Momenti di pura follia. Siamo in viale Europa, all’altezza dell’incrocio con via di Francia. Sono circa le 11 quando accade quello che all’apparenza è solo un incidente di poco conto: un contatto in strada – per cause ancora da chiarire – tra una Fiat Panda e un monopattino, uno di quelli che ogni tanto purtroppo capita a causa di una manovra poco accorta da parte di uno dei due conducenti. Invece, in un attimo è il panico.

La gente si volta a guardare e vede in piedi, a pochi passi dall’auto, una coppia di ragazzi: lui e lei. Forse lui stava accompagnando sul posto di lavoro lei, che indossa l’uniforme di uno dei locali della zona circostante. Lei grida a squarciagola di essere incinta, lui afferra il monopattino e lo scaglia in direzione del marciapiede.

Al volante della macchina c’è un ultranovantenne, ancora seduto con lo sportello chiuso.

Sono alcuni testimoni a raccontare tutto agli agenti della polizia di Stato intervenuti sul posto poco dopo. Raccontano di aver capito che il giovane si avvicina alla macchina comincia a prendere a pugni il vetro dal lato del guidatore fino a sfondarlo, in un’esplosione di schegge di vetro fuori e dentro l’abitacolo, e poi colpisce l’anziano. Ripetutamente. C’è sangue dappertutto: sui sedili, sulla fiancata e sull’asfalto.

Alcuni dei presenti intervengono: si lanciano in strada e cercano di fermare il ragazzo, ma in breve tempo capiscono che le parole non sortiscono l’effetto sperato. In questi momenti convulsi nasce un’altra colluttazione ma, stavolta, ad avere la peggio è il giovane.

Altri testimoni dicono, infatti, che dopo aver ricevuto un colpo – o forse proprio per quello – lui si volta e, dopo qualche istante di esitazione, inizia a correre. Fugge dietro ai locali, in direzione dell’area verde che separa il centro urbano dalla zona industriale.

Il giovane fugge lasciando lì il monopattino, all’angolo del marciapiede, ma anche la compagna, che viene soccorsa dall’ambulanza e portata in ospedale per accertamenti: sul corpo ha qualche graffio; ma c’è da capire, più che altro, se in conseguenza dell’urto la vita che dice di portare in grembo ha subito dei danni. I colleghi con i quali proviamo a parlare preferiscono non dire niente.

L’anziano, invece, viene aiutato a sedersi su un muretto. Viene visitato e medicato, ma date l’età e le circostanze sta relativamente bene: ha delle escoriazioni sul lato destro della mascella e al mento, ed dei tagli al braccio sinistro (quello lato finestrino). Visibilmente sotto choc racconta che percorre quella strada quasi ogni giorno, che andava piano e che alcuni istanti prima dell’impatto si sarebbe accorto con la coda dell’occhio dei due ragazzi a bordo del mezzo, prima di ritrovarseli davanti al muso dell’auto. Delle botte, dice solamente: «Ho gli occhiali. Ma che, si picchia uno con gli occhiali?». Anche lui verrà portato al Misericordia per ulteriori accertamenti.

Al momento in cui andiamo in stampa, il giovane sarebbe ancora irreperibile. Ancora i testimoni, però riferiscono che il ragazzo perde sangue: quasi certamente si è tagliato sfondando il finestrino a mani nude. Le macchie arrivano fino alla cancellata dietro ai locali, poi la traccia scompare.

Compiuti i rilievi di rito, l’arrivo del carroattrezzi per rimuovere la macchina incidentata scrive la parola fine a questo brutto episodio; almeno per il momento.


 

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