Il Tirreno

Grosseto

L’inchiesta

Vuole il pagamento anticipato: l’annuncio dice Grosseto, ma la casa è in Francia. Così abbiamo scoperto la truffa

di Elisabetta Giorgi
Vuole il pagamento anticipato: l’annuncio dice Grosseto, ma la casa è in Francia. Così abbiamo scoperto la truffa

Sui social è spuntato il post di un alloggio in affitto a basso prezzo nella città maremma. “Il Tirreno” svela che le foto sono di un appartamento a 1.000 chilometri

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GROSSETO. Sui social gira un post immobiliare con foto alquanto allettanti. Viene messa in affitto una casa carina e ben arredata a soli 410 euro in via Liri a Grosseto: è un annuncio privato (no agenzia) e agli occhi allenati odora subito di truffa. Troppo invitante e troppo stuzzicante per essere vera. Scopriremo infatti (facendo una ricerca per immagini) che la casa è in Francia e che le foto sono state scippate dall’annuncio immobiliare di un appartamento che si trova a Castres, paese di 40mila abitanti nella regione dell’Occitania. Annunci di questo tipo circolano sempre più frequentemente nel web; le truffe sono sempre dietro l’angolo.

Ma ricostruiamo dall’inizio, per capire la parabola dei post fake che girano perlopiù sui gruppi social e da cui dobbiamo stare alla larga. Tanto più che, con l’avvicinarsi dell’estate, pian piano il web si popola anche di annunci di case in affitto per le vacanze.

L’annuncio

«Buongiorno, vi offriamo in affitto un bellissimo appartamento arredato di 30 metri quadrati, completamente ristrutturato. Avrai un piacevole soggiorno luminoso con cucina a vista, un corridoio che conduce ad un bagno con wc e una camera da letto con armadio che si affaccia sul cortile. Fibra, completamente arredato, cucina attrezzata. L’affitto è di 410 euro con tutte le spese incluse e il deposito è di due mesi».

Segue indirizzo e numero civico, in via Liri a Grosseto. L’annuncio è scintillante, gradevole, c’è la foto di un salotto carino e subito qualcuno si mostra interessato.

«Buongiorno, sarei interessato; è sempre disponibile? », risponde a stretto giro un utente Facebook.

Abbiamo finto anche noi di abboccare con la sedicente proprietaria, che agganciamo via Messenger con messaggio privato.

Ci fingiamo interessati, la tipa risponde dopo poco. Ci invia spontaneamente una decina di foto dell’appartamento (che ad oggi, passati alcuni giorni, ha cancellato insieme ai testi che aveva scritto), e scrive quanto segue, con tono molto gentile e stuzzicante. «Buongiorno, l’appartamento è magnifico, disponibile e in perfette condizioni, come potete vedere l’affitto è di 410 euro e la cauzione di due mensilità». Segue l’indirizzo in via Liri, con numero civico. «Contatta il proprietario tramite il suo indirizzo mail se sei interessato», ci invita a fare la signora, che scrive la mail di un tipo.

Gli scriviamo. Non prima di aver fatto verifiche sia sull’indirizzo (cui corrisponde a Grosseto un’attività commerciale: un’agenzia immobiliare...), sia sulle foto che ci sono state inviate dalla tizia.

La casa è in Francia

Dopo ripetuti tentativi scopriamo che alcune foto spacciate per l’alloggio di via Liri a Grosseto trovano l’esatta corrispondenza in un appartamento che si trova in Francia, a Castres.

«Appartement à louer 30 mq, 450 euros, 1 chambre, 1 salle de bain», stesse misure, ci sono una camera da letto e un bagno.

Alla fine l’web è una miniera senza confini che spalanca un mondo. Basta (ai malintenzionati) navigare e cercare un appartamento grazioso, salvare le immagini e confezionare un annuncio parallelo con le stesse foto, in una qualsiasi zona d’Italia, in questo caso a Grosseto dove l’alloggio per l’appunto non esiste.

Lo schema, dopo essersi inventati una casa con foto pescate chissà dove, è quello di farsi pagare in anticipo e sparire.

Senza fare ricerche tutto sembra credibile, l’appartamento grossetano è molto carino, ma le foto delle camere e la disposizione dei mobili parlano chiaro, sono identiche e sovrapponibili a quelle di Castres, non c’è dubbio che sia lo stesso alloggio. Nel post una finestra fa intravedere alcuni edifici esterni che però a Grosseto (in via Liri) non esistono; non c’è alcun palazzo lì fuori con quella sagoma e quel tetto. E in sala c’è un orologio da parete con le lancette nella stessa posizione rispetto all’originale francese, la scritta (verosimilmente in francese) è stata pixellata.

 

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