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Grosseto, i dieci anni della Camera minorile: tanti progetti nel segno dei diritti

Nicole Terribile
Grosseto, i dieci anni della Camera minorile: tanti progetti nel segno dei diritti

Il sogno dell’avvocata Gabriella Capone, mentre oggi la presidentessa è Laura Panella

27 dicembre 2023
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GROSSETO. Sono già passati dieci anni da quando è nata la Camera minorile di Grosseto. Dieci anni di dibattiti, incontri, conoscenze, soddisfazioni, confronti, traguardi. Dieci anni fa, il sogno dell’avvocata Gabriella Capone diventava realtà. E anche se oggi non è più la presidente dell’associazione, ci tiene a festeggiare questo importante traguardo. «Quando sono arrivata a Grosseto – racconta Capone – ho portato con me l’obiettivo di far nascere anche qui una sezione dell’Unione Nazionale Camere Minorili. Ed ecco che a Grosseto si è iniziato a parlare di disagio minorile: bullismo, cyberbullismo, pedopornografia, violenza assistita, violenza domestica, baby gang, linguaggio e deontologia».

Tanti i progetti portati avanti in questi anni. Nel 2019, a esempio, l’associazione ha partecipato al concorso #zerobullismo con il cortometraggio “Processo alla Bulla”, la simulazione di un processo penale minorile realizzato con l’Isis Leopoldo II di Lorena di Grosseto. «Emozionante la partecipazione nelle scuole – continua Capone – dalle elementari ai licei, per parlare con alunni e adolescenti di imputabilità, diritto e giustizia, ma soprattutto per ascoltarli».

L’avvocata racconta che dieci anni fa il tema non era così sentito come lo è, invece, da alcuni anni a questa parte. «Abbiamo poi affrontato i temi del cyberbullismo, i social, il web, le insidie che vi si nascondono. Abbiamo coinvolto i ragazzi. Li abbiamo resi partecipi. Abbiamo imparato insieme, cercando di insegnare loro come crescere senza cadere dentro la rete».

Tutto questo ha portato il “bullismo” a non essere più uno sconosciuto, così come il cyberbullismo che rappresenta una piaga quasi strutturale che, tra l’altro, non sembra più coinvolgere solo i giovani. «Purtroppo, nonostante l’impegno profuso, queste problematiche sono sempre più complesse e amplificate». Spesso, poi, i minori si trovano a essere protagonisti di fatti di cronaca. Ma molti di loro sono ancora bambini, piccoli uomini e piccole donne che stanno vivendo o hanno vissuto una situazione di disagio. «Ed è questo il termine chiave su cui non smettere di lavorare e per il quale credo fermamente nel ruolo sociale degli avvocati, che si occupano di diritto di famiglia e di minori».

Nel 2022 Capone ha lasciato la presidenza della Camera Minorile all’avvocata Laura Panella, già socia e tesoriere di Camera Minorile. «Continuiamo a lavorare promuovendo la centralità del minore come soggetto di diritto. Lo scopo – commenta Panella – viene raggiunto non solo attraverso lo studio e la formazione dei professionisti, ma anche attraverso la divulgazione sociale, interagendo con istituzioni, enti pubblici e privati e con altre professionalità interessate alle difficoltà dei minori specialmente dell’età evolutiva».

Un cammino che per Panella ha favorito e continua a favorire lo sviluppo di progetti multidisciplinari: «Siamo stati chiamati a presenziare a convegni e dibattiti in provincia, abbiamo ideato un progetto per le scuole medie e superiori nella zona sud per affrontare il tema dell’utilizzo dei social con l’intento di divulgare socialmente l’argomento, ma senza esagerare con l’impronta tecnico-giuridica, evitando così che i ragazzi possano spaventarsi o possano vivere l’esperienza come un peso piuttosto che come un’opportunità».

Alla fine del ciclo di incontri sarà realizzata con gli studenti una simulazione del processo minorile. L’obiettivo è replicare ogni anno il progetto in più zone della provincia grossetana e con argomenti ogni volta differenti, scelti tra quelli che vengono ritenuti da attenzionare, il tutto sempre con il patrocinio delle istituzioni e con la rete di professionisti appartenenti a diverse categorie, quali avvocati, psicologi e assistenti sociali. «Lavorando con i ragazzi, abbiamo avuto modo di comprendere come siano investiti dai dubbi legati allo sviluppo della persona e da tutto ciò che è giusto e sbagliato, quasi digiuni di modelli da seguire. L’idea centrale – conclude – è portare avanti un’associazione composta da avvocati che lavorano per i minori e con i minori, trasmettendo loro il senso di responsabilità che si acquisisce per legge a 14 anni e che spesso rappresenta una zona di confine indice di oscurità e insicurezza».

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